venerdì 29 giugno 2012

Numerazione pagine tesi di laurea

La numerazione delle pagine può seguire diversi criteri. I più comunemente usati sono i seguenti:

- le pagine si contano a partire dalla prima dopo la copertina (si includono quindi il frontespizio, le pagine bianche ecc.)
- il numero di pagina compare soltanto a partire dal primo capitolo
- il numero di pagina NON deve comparire sulle pagine bianche, le pagine contenenti solo un titolo, il frontespizio, la pagina dell'indice e la prima pagina di ogni capitolo. Esse vanno comunque contate.
- in genere la bibliografia non va numerata, come le appendici

La numerazione va fatta con numeri arabi.

Il numero delle pagine si può anche contare a partire dalla prima pagina del primo capitolo, senza contare quindi tutto quello che viene prima, che può eventualmente essere numerato con numeri romani (comunque il numero non deve comparire sulle pagine bianche e sul frontespizio).

Come consiglio sempre, chiedert consiglio al vostro relatore su come vuole la numerazione delle pagine. Altrimenti questi criteri dovrebbero essere esaustivi.

NB: talvolta con word non è possibile nascondere i numeri di pagina (es. per una pagina bianca ecc.)Un piccolo accorgimento è quello di inserire un quadratino bianco e applicarlo sopra al numero di pagina, che verrà così nascosto. Pertanto basta fare:

> inserisci
> forma
> selezionare il quadrato
> cliccare col destro sul quadrato
> riempimento
> selezionare colore bianco
> linea
> selezionare colore bianco
> spostare il quadrato sovrapponendolo al numero di pagina che desiderate nascondere

venerdì 30 marzo 2012

Piccola guida di buone maniere

Tutti dicono che i ragazzi d'oggi sono maleducati, noi invece vogliamo sfatare questo mito, vero? Non si tratta di comportarsi come se si fosse al cospetto della regina Elisabetta, ma un po' di buone maniere aiutano sempre nella vita, e sicuramente contribuiranno a mettervi in buona luce (e non solo in università).

- quando vi presentate ad un esame orale salutate il docente con "Buongiorno" o "Buonasera", evitate di dire "Salve" (non ho mai capito perché, ma è considerato poco formale e alcuni professori potrebbero non gradire).

- l'abito non fa il monaco...ma fa la sua bella figura! Il che non vuol dire che dovrete essere ogni giorno imbellettati e infiocchettati, ma che almeno agli esami si vada vestiti in maniera consona (no a tute, vecchie maglie sformate stile pigiama,  minigonne inguinali o abitini da discoteca). La sobrietà in questi casi è la regola d'oro, non siete ad un ricevimento ma nemmeno al party dell'estate!

- se dovete contattare un docente per mail rispettate le regole di una comunicazione formale (non esordite con "Buongiorno"ma con "gentile/egregio Prof...), accertatevi di esprimervi in italiano corretto, senza errori di ortografia. Ricordate di porgere i vostri cordiali saluti e di firmarvi con il vostro nome e cognome. Alcuni professori rispondono in maniera alquanto laconica (si, no, va bene), ma questo non vi autorizza a trascurare le semplici regole sopra citate.

- ai docenti ci si rivolge sempre dando loro del "Lei", non si da del tu e non li si chiama per nome. Questo vale anche per gli esercitatori, per gli assistenti e per i dottorandi.

Come assemblare pdf

Questo è un post molto breve, in cui mi limito a consigliare un utilissimo programma per assemblare (merge) vari documenti in formato pdf per poter creare un unico file: pdfsam

Potete scaricare GRATUITAMENTE il programma qui: http://www.pdfsam.org/

Purtroppo il programma è in inglese, ma per assemblare i pdf basta fare in questo modo:
- selezionate dalla tendina a sinistra "merge/extract"
- dai pulsanti sulla destra selezionare "add" e selezionate i files che volete unire in un unico file
- i pulsanti sulla destra vi permettono di modificare l'ordine in cui avete inserito i files o rimuoverli
- nell'apposita casella indicate la cartella di destinazione (potete usare il pulsante sulla destra)
- rinominate il file
- il gioco è fatto: troverete il vostro file nella cartella da voi selezionata!


NB: a volte non si riesce a completare l'operazione. In questo caso nessun problema, selezionate la destinazione e poi se non è attivo il pulsante "apri o conferma" selezionate "il pulsante annulla"
- nello spazio della destinazione scrivete il nome che volete dare al file e cliccate sul pulsante "run"; il programma vi chiederà di confermare la destinazione, quindi dite selezionate "yes".

Questo programma è semplice ma utile, soprattutto per chi non ha necessità di eseguire operazioni particolarmente complicate, ma deve soltanto unire in un unico file dei diversi documenti in pdf.





domenica 12 febbraio 2012

Presentazione power point per tesi

Nella maggior parte degli atenei ormai i tempi per la discussione della tesi sono sempre più ridotti. Anche se le modalità variano a seconda dell'ateneo, generalmente durante la discussione viene consigliata o addirittura richiesta la preparazione di una presentazione multimediale da proiettare. Ecco alcuni consigli:

- Fate poche slides. In genere una quindicina sono più che sufficienti (considerate che ogni slide deve durare minimo un minuto, la commissione deve avere il tempo di capire cosa state presentando), altrimenti rischiate di dover stringere i tempi e far passare a velocità record le ultime

- Non mettete parti di testo, inserite invece immagini, grafici, tabelle...
evitando di mettere delle parti scritte non correrete il rischio che la commissione pensi che stiate leggendo.
Inserite comunque un titolo per ogni diapositiva e in piccolo il nome dell'immagine (es: tabella 1: rappresentazione comparativa di.../ immagine: sito archeologico della Gran Dolina, Spagna)

- Fate in modo che la vostra esposizione coincida con le immagini: la presentazione dovrebbe essere un supporto e non un impedimento (quindi ricordatevi di cambiare le slides). Scegliete delle slides significative; inserite immagini accattivanti, e ordinatele in base alla scaletta del vostro discorso (vi aiuteranno anche a tenerla a mente)

- la prima slide deve ricordare il frontespizio della vostra tesi, conterrà quindi il nome e cognome del candidato, il titolo della tesi, il nome dei relatori e l'anno accademico

- una presentazione troppo semplice rischia di apparire banale, cercate di inserire elementi dinamici (frecce colorate, immagini che compaiono in tempi diversi, strutturando le slides in vari "strati")

- attenetevi sempre al buon gusto e non esagerate: mantenete lo stesso colore di fondo per tutte le slides, evitate sfondi troppo sgargianti o pattern psichedelici, affidatevi a effetti di transizione gradevoli e non esageratamente appariscenti (power poni offre una gamma di modelli preimpostati di cui potete avvalervi senza dovervi scervellare troppo sulla grafica)

- se dovete presentare delle tavole, grafici o tabelle in verticale potete scegliere la modalità delle slides verticali al posto che orizzontali

Anche se probabilmente sarà l'ultima cosa a cui dovrete pensare, la presentazione è molto importante per quanto riguarda il giudizio della commissione. Probabilmente il vostro relatore e correlatore avranno letto la vostra tesi, ma quasi sicuramente il resto della commissione non lo avrà fatto (al massimo l'avrà sfogliata in maniera molto generica), pertanto la loro attenzione sarà concentrata sulla presentazione.

Riassumento quindi, il vostro power point dovrà essere:
1. Breve
2. Efficace ed esaustivo
3. Curato e gradevole
4. Accattivante

Un ultimo consiglio che mi sento di dare è quello di fare una prova della presentazione il giorno prima, nell'aula in cui discuterete la tesi. In genere ci si può rivolgere ai tecnici per chiedere accesso alla strumentazione delle aule, basterà poco tempo per accertarvi che la strumentazione tecnica funzioni e per vedere anche l'effetto del vostro power point: su un maxischermo sarà molto diverso rispetto al vostro computer di casa! Controllate che le scritte siano leggibili, le immagini chiare e visibili e che il vostro file abbia un'estensione compatibile con i programmi del pc che userete.
Se la vostra università mette a disposizione i propri pc, il giorno della laurea non dovrete far altro che presentarvi con una chiavetta usb (anche se avrete salvato una copia sul pc è sempre meglio averne una di scorta). Fate una copia del file e portatela con voi al momento della discussione, in caso per qualunque calamità il file originale dovesse danneggiarsi, non rimarrete "a piedi"!
Se invece dovete portare il vostro computer, visto che il desktop sarà visibile a tutti fate una bella "pulizia", in modo da evitare che compaiano per sbaglio fotografie, file o nomi di cartelle imbarazzanti!


lunedì 6 febbraio 2012

Errata corrige



L'errata corrige è un rimedio estremo a cui si può ricorrere quando ormai non è più possibile modificare un testo (ad esempio se avete già stampato la tesi).
Quando scrissi la mia tesi di laurea la dovetti far stampare all'ultimo minuto e mi accorsi troppo tardi di aver omesso nella bibliografia un testo che avevo consultato. Scandagliando la rete non trovai nulla che parlasse di errata corrige in tesi... non avevo idea di cosa fare. Disperata e temendo di dover far ristampare tutto (spesa non indifferente), chiamai la mia relatrice, che mi tranquillizzò e mi disse che si poteva risolvere la cosa con un'errata corrige. Spero che non accada a nessuno, ma nel caso vi troviate nella mia situazione (o dobbiate fare un'errata corrige per altri motivi) ecco come procedere.
Ovviamente sarebbe preferibile evitarlo (e quindi rileggere scrupolosamente tutto), ma in caso di estrema urgenza o necessità vi si può ricorrere.

Su un foglio bianco che andrà inserito nella prima o nell'ultima pagina del vostro lavoro si mette il titolo"errata corrige" (stampato, non fatto a mano).
Sotto si fa un elenco degli errori, inserendo la pagina, la riga, e la relativa correzione.

Esempio:

- p. 37, quinta riga, al posto di "x" inserire "y"
- a p. 45, tra "Tizio, 1980 - "Le piante" e "Caio, 1239 - Fiori" inserire "Sempronio, 1800 - Gli alberi"

Per i semplici errori di stampa non è necessaria un' errata corrige, mentre è meglio farla in caso di errori sostanziali nel testo.
Nel caso della tesi di laurea potete sempre sperare che nessuno se ne accorga...è una scelta soggettiva. Io ho preferito essere onesta e mettermi il cuore in pace piuttosto che far finta di nulla e farmi "beccare con le mani nel sacco" e correre il rischio di subire critiche per l'errore.
In ogni caso, come consiglio sempre, prima di procedere avvisate il vostro relatore e chiedete a lui consiglio su come muovervi, purtroppo non tutti potrebbero essere altrettanto disponibili e comprensivi.

Piccoli trucchi antipanico

Capita a tutti. Anche se avete studiato tanto e bene. Anche se fino a 10 minuti prima lo sapevate a memoria. Anche se siete i primi della classe. Un momento di blocco, una domanda inaspettata che manda in confusione...sono cose perfettamente normali e umane, come è umano sbagliare ma....non permettete che questo vi blocchi, e mandi a monte tutta la fatica che avete fatto!
In questo post inserisco qualche piccolo consiglio per uscire da quelle situazioni di ampasse che, a causa dell'ansia, di un lapsus o di un momentaneo vuoto di memoria, rischiano di compromettere l'esito di un esame. Ovviamente bisogna aver studiato, questi "escamotage" da soli servono a ben poco se alla base non c'è una buona preparazione.

Tutto ciò che leggerete non è frutto di chissà quali teorie psicologiche, di apprendimento o comportamentali, è semplicemente frutto dell'istinto di sopravvivenza dello studente, della mia esperienza personale (pertanto abbastanza soggettivo) e del buon senso di chi, essendoci passato, sa come ci si sente.
Ovviamente non tutti potranno condividere o ritenere utile questo post...in tal caso si accettano suggerimenti :)

1) Ansia da esame
Provare ansia è assolutamente normale, anzi, sarebbe strano il contrario, ma non dovete permettere che essa prenda il sopravvento. Lo so, certe volte avreste proprio voglia di rimanere a letto la mattina, di lasciar perdere tutto, o una volta arrivati davanti alla porta dell'aula provate l'irresistibile impulso di girare i tacchi e fare marcia indietro.

Consiglio: fatevi molto coraggio, fate un respiro profondo (o anche più di uno, a seconda delle necessità) ed entrate. Se proprio vedete che le cose vanno male nessuno vi impedirà di andarvene durante l'esame, se l'esame è scritto avete un'alta probabilità che il docente non si ricordi nemmeno di voi. Se proprio non volete fare la figura di quelli che consegnano in bianco, aspettate il momento della consegna. In questo modo rimarrete anonimi fra la folla di persone ammassate alla cattedra a consegnare i loro compiti...e se anche c'è il vostro nome sul foglio è altamente improbabile che il professore possa associarlo alla vostra faccia.
Presentatevi agli appelli (ammesso di essere sufficientemente preparati), quantomeno vi farete un'idea di come si svolga l'esame, di quali siano le domande più frequenti, le fisse del professore, quali argomenti siano particolarmente richiesti ecc... Se proprio non ve la sentite, in caso di esami orali, iscrivetevi al secondo appello e al primo andate come spettatori per ascoltare le interrogazioni degli altri, non vi sentirete sotto pressione e avrete tempo per prepararvi al meglio.

2) Aiuto, non mi ricordo più nulla!
Ebbene si, pochi minuti prima a volte si ha proprio la sensazione di non ricordare proprio niente ma...è solo un'impressione.

Consiglio: se avete studiato bene, le nozioni che vi servono sono tutte lì, dentro la vostra testa, non sono scappate da nessuna parte! Fate un piccolo elenco mentale di cosa sapete bene, cosa sapete un po' a tentoni e quello che invece proprio non riuscite a ricordare, vi aiuterà a prendere coscienza della vostra preparazione e a gestire il colloquio o la prova scritta d'esame.

3) Quel nome che proprio vi sfugge....
Può essere un nome, una data, un posto...quel dettaglio che a mente fredda ricordereste senza problemi, ma che ora, per quanto vi spremiate le meningi, non riuscite proprio a farvi venire in mente.

Consiglio: riordinate le idee, cercate un bandolo nella matassa, qualcosa a cui aggrapparvi. Se non lo trovate, siate onesti: niente panico, dite al professore che avete ben presente di cosa si tratta, ma che al momento avete un lapsus. Cercate di fargli capire che non state "bluffando", se è un artista famoso di cui vi sfugge il nome elencate anche le altre sue opere, o i particolari del suo stile e della sua vita, se è una data di una battaglia elencate gli schieramenti, le conseguenze ecc...insomma fategli capire che è soltanto quel dettaglio che al momento vi sfugge, ma che avete ben presente la situazione di insieme.

4) Il professore mi mette in soggezione (o, peggio, mi fa paura)
Sono loro che giudicano, loro che scelgono i voti, loro che hanno quel piccolo-grande potere di rovinarvi la giornata. Alcuni sono gentili e comprensivi, altri sembra facciano di tutto per essere spocchiosi e antipatici, per mettervi in imbarazzo o in difficoltà. Alcuni sono gentili e comprensivi, altri invece sembra provino una gioia sadica nel rendere la vita difficile agli studenti.

Consiglio: ricordate che anche i professori sono persone normali. Hanno delle famiglie, figli, genitori...e fanno cose normali. Per quanto sembri una banalità, immaginateli in situazioni normali, situazioni che li avvicinano a noi: la mattina appena svegli, in vestaglia e spettinati; schiacciati sull'autobus mentre lottano per timbrare il biglietto; in pantofole di peluches davanti alla tv....(si dice che gli attori, per vincere la timidezza, immaginino il pubblico in mutande...apritevi alle ipotesi più fantasiose). Può sembrare banale e stupido ma...provate e un pochino funzionerà, forse non vi farà passare la paura ma vi strapperà un sorriso.
Una volta ho visto uno d quei professoroni alquanto altezzosi farsi piccolo piccolo durante una telefonata, da cui si intuiva che la moglie lo aspettava per cena e lui era in ritardo... Anche se sono loro ad avere il coltello dalla parte del manico, ricordate che sono persone. Per quanto possano essere scortesi o antipatici non nascondono una colt sotto la cattedra, pronta a fare fuoco su di voi al minimo errore!

5) Messi alle strette
E' noto che l'arrampicata sugli specchi è uno degli sport maggiormente praticati dagli studenti, ma bisogna valutare la situazione.

Consiglio: se avete una vaga idea di quel che vi stanno chiedendo ma non riuscite a coglierne il focus, potete cercare di prendere l'argomento alla larga (il classico "girarci intorno"), dimostrando che comunque avete studiato, ed è sempre meglio che una scena muta. Se invece non avete proprio idea di che cosa si stia parlando, evitate di fare delle terribili figuracce azzardando a caso (con il rischio di peggiorare la vostra situazione); piuttosto siate onesti e ammettete che non sapete la risposta (magari evitano un lapidario: "non ne ho idea" ma preferendo qualcosa di più elegante, del tipo "al momento mi sfugge...", "ricordo di aver letto qualcosa a riguardo ma in questo momento ho un lapsus...mi spiace").

6) Battere in ritirata
Se si ha studiato, magari non alla perfezione, ma si ha comunque una preparazione sufficiente, vale sempre la pena presentarsi a un esame. Se proprio il voto non vi soddisfa, potete sempre rifiutarlo e ripresentarvi all'appello seguente.

Consiglio: se vi rendete conto che il vostro esame si sta trasformando nella sconfitta di Waterloo, e un ipotetico 18 pietosamente concesso proprio non vi andrebbe giù, fate voi la prima mossa. Senza scoppiare in lacrime o fare sceneggiate da tragedia greca, mettendo in piazza giustificazioni strappalacrime, comunicate al professore che vi siete resi conto che la vostra prova d'esame non sta andando per nulla bene, e che preferite ritirarvi e presentarvi al prossimo appello, così avrete l'opportunità per prepararlo meglio. Se il professore si è comunque dimostrato gentile e disponibile, farete bella figura se gli chiederete anche qualche consiglio su come migliorare la vostra preparazione.

mercoledì 1 febbraio 2012

Come calibrare le date


Chi studia archeologia sa che spesso la documentazione con cui si ha a che fare non è molto recente e spesso le pubblicazioni che si devono consultare, per quanto valide anche se datate, utilizzano sistemi di datazione diversi fra loro o obsoleti.
I moderni sistemi per la calibrazione delle date sono sicuramente più precisi di quelli usati qualche tempo fa.
Se dovete fare una tesi, inserire la date calibrate è un tocco "di raffinatezza in più", o se state studiando avere un unico parametro di datazione vi aiuterà sicuramente a non fare confusione (mentre preparavo il mio primo esame di preistoria avevo le date BC, BP o con calibrazioni strane, non facevano altro che confondermi).

Vi segnalo qui un sito dal quale eseguire le calibrazioni GRATUITAMENTE. E' molto semplice, veloce e preciso, e non dovrete scaricare programmi sul pc:


Basta registrarvi al sito (la registrazione è GRATUITA) e potrete effettuare tutte le calibrazioni che vi servono!

Inizialmente l'interfaccia che vi si presenta sembra molto complicata...non fatevi spaventare. 
Per la calibrazione "base" basta inserire la data e l'intervallo di variazione ( es +/- 50) e otterrete in pochi secondi la calibrazione.

Il sito offre anche strumenti di calibrazione più complessi, personalmente non li ho mai utilizzati, ma in caso dobbiate svolgere dei lavori più dettagliati sappiate che ci sono svariate possibilità.

Esistono anche altri siti per la calibrazione delle date, a me è stato consigliato questo perché molto affidabile.

Buona calibrazione a tutti!

martedì 17 gennaio 2012

Convenzioni per il disegno della ceramica archeologica

Per quanto riguarda il disegno della ceramica non ci sono norme "assolute", ma vari criteri che si possono adottare. Consultando pubblicazioni più specifiche troverete di sicure descrizioni più dettagliate ed esaustive, qui mi limiterò a inserire un breve riassunto di quelle principali (oltre a quelle già esposte nel precedente post sul disegno). Le convenzioni possono cambiare a seconda delle pubblicazioni o a discrezione del disegnatore.


- orli di Vasi a Bocca quadrata: si traccia una breve linea orizzontale parallela a quella dell'orlo (1 cm circa) in corrispondenza del disegno realistico del frammento, sotto la lineetta verticale che indica la metà
- orli di cui non è possibile ricostruire il diametro: dall'estremità superiore della sezione si traccia una breve linea orizzontale (1-2 cm circa) e di fianco si mette il disegno realistico
- frammenti di parete: fra la sezione e il disegno realistico del pezzo si può inserire una breve linea orizzontale
- frammenti: la sezione non si chiude, ma si fanno due piccoli prolungamenti delle due linee dello spessore, sia in alto che in basso, leggermente staccati (si farà lo stesso anche a destra se si ha un orlo o un fondo, solo in corrispondenza della parte mancante)


- ombreggiature: si ombreggiano solo i pezzi originali e non quelli ricostruiti; non si ombreggiano le fratture
- pezzi incollati: sul disegno deve comparire la linea che divide i due pezzi




- decorazioni incise: si misura lo spessore e si riportano le incisioni; se particolarmente profonde si riporta una leggera ombreggiatura all'interno dell'incisione
- decorazioni graffite: si disegna con una linea semplice (senza spessore)


- decorazioni impresse: vengono rese tramite ombreggiature
- orientamento incerto o non determinabile: si fa un asterisco sotto la sezione (vedi immagine sopra)

sabato 14 gennaio 2012

Disegnare la ceramica archeologica

Materiali occorrenti:
- matita (portamine con mine da 0,5 mm)
- fogli di carta millimetrata
- rapidi a china (la dimensione dipende da voi, io mi trovo bene con lo 0,3)
- fogli di carta da lucido
- profilometro
- squadre
- lametta (dovete prendere le lame sfuse, di solito nei supermercati si trovano le Gillette)
- cerchiometri

Orli e fondi
1. Innanzitutto, se possibile, bisogna cercare di ricostruire la misura del diametro dell'orlo ( o del fondo)
a. capovolgete l'orlo (l'orlo va verso il pavimento la parete verso il soffitto) e posizionatelo sul cerchiometro in modo che tutta la superficie aderisca al foglio e inclinatelo in modo che non passi la luce.
Se avete della ceramica pre-protostorica può darsi che l'orlo sia abbastanza irregolare, quindi è probabile che non riusciate a farlo aderire completamente, ma fate del vostro meglio!)
b. spostate l'orlo sulle varie linee del cerchiometro finchè non trovate quella corrispondente, avrete trovato la dimensione del diametro!
c. Sul foglio di carta millimetrata tracciate la linea del diametro e fate una piccola lineetta verticale a metà. Tracciate inoltre una riga verticale leggera che scenda dalla metà del diametro (alla fine verrà cancellata)
d. per il fondo funziona esattamente allo stesso modo, ma il fondo rimane diritto e il disegno sarà fatto a partire dal basso

2. A questo punto bisogna rilevare il profilo
a. appoggiate il vostro orlo sempre capovolto (o il fondo diritto) sul tavolo, in modo che la parete esterna coincida con il limite del bordo del tavolo.
b. tenendo ben fermo il coccio e mantenendo l'inclinazione appoggiate il profilometro (spingete sempre il profilometro e mai il coccio). Consiglio di rilevare anche il profilo del bordo del tavolo insieme al coccio, in questo modo avrete l'indicazione precisa del punto da cui partire per trasferirlo su carta
c. capovolgete il profilometro, appoggiatelo sulla parte sinistra del foglio, in modo che l'inizio del profilo coincida con l'inizio della linea di diametro che avete tracciato e tracciate con la matita il profilo (fate sempre attenzione all'inclinazione)
d. ora tracciate lo stesso profilo anche dell'altra parte, in maniera speculare. Potete farlo dal profilometro o, in maniera più semplice, ricalcando su un pezzo di lucido quello di sinistra, girate il foglio, posizionatelo a destra e ripassatelo (appoggiate la facciata del lucido con il disegno sul foglio e ripassatelo sull'altra parte, quella non disegnata"; sul foglio di carta millimetrata resterà una traccia leggerissima che non dovrete fare altro che ripassare)

3. Rilevate lo spessore dell'orlo/fondo e della parete e disegnatelo sulla parte sinistra (sezione)

4. Ora dovete fare il disegno "realistico" del pezzo
a. posizionatelo in corrispondenza della linea verticale, in modo che il pezzo stia esattamente a metà, e che l'orlo coincida con la linea del diametro.
b. se il vostro coccio è abbastanza piatto appoggiatelo al foglio e tracciatene i contorni
c. se non è piatto appoggiatelo al foglio e tracciatene i contorni tenendo un occhio chiuso (se non lo fate sembrerà appiattito e non andrà bene)
d. disegnate le eventuali decorazioni presenti sul coccio, o gli elementi plastici. In caso di decorazioni incise o graffite potete ricalcarle appoggiando un pezzo di foglio lucido sul coccio e poi trasferirle sul foglio millimetrato (attenzione, non potete capovolgerlo, dovrete ripassare dalla stessa parte che avete ricalcato, ma rimarrà comunque una lieve traccia)
e. cancellate la linea verticale che avevate tracciato all'inizio

5. E' giunto il momento di fare le ombreggiature. La luce deve partire da in alto a sinistra. (Le fratture non vengono ombreggiate). In caso stiate disegnando dei pezzi ricostruiti, si ombreggiano solamente i pezzi originali e non quelli aggiunti.

6. Ricalcate il disegno sul foglio lucido con i rapidi.
Vi consiglio di fissare il lucido al foglio di carta millimetrata con della carta-nastro, così non rischierete che si sposti mentre ricalcate.
Le ombreggiature vanno fatte con la tecnica "a puntinato", puntini più fitti nelle zone più in ombra e poi via via sempre più radi. Alcuni disegnatori adottano la tecnica dei 5 puntini (un punto al centro e intorno altri 5...e via via sempre così), ma è una scelta del tutto personale








Frammenti di parete
In questo caso non avrete il problema del diametro (salvo casi eccezionali), quindi posizionate il pezzo sul foglio e  tracciate i contorni (se il pezzo non è piatto usate sempre la tecnica dell'occhio chiuso). Dovrete comunque disegnare la sezione della parete. Rilevate il profilo (tenendo il pezzo in mano) e riportatelo sul foglio, a sinistra del disegno. Ricordate che le anse, bugne e decorazioni a rilievo e fori di restauro vanno riportate anche nella sezione.



Reperti interi, restaurati o ricostruiti
Prendete tutte le misure che vi servono (altezza, spessori, diametro ecc..).  Per il profilo usate il profilometro (prendete le misure a più riprese in caso di reperti abbastanza grandi e poi assicuratevi che coincidano) Ricordate che dalla parte sinistrà dalla metà del diametro avrete la sezione, da quella destra l'immagine realistica (anche se è possibile estendere la parte realistica anche a sinistra, a seconda delle convenzioni.




Riassumendo:
- per gli orli, i fondi e i reperti interi si traccia il diametro. A sinistra si fa la sezione, prendendo il profilo con il profilomentro e la misura dello spessore con il calibro, e a destra il disegno realistico.
- per le pareti si disegna il pezzo e a sinistra la sezione della parete
- nel disegno realistico si fanno le ombreggiature
- si riporta tutto su lucido e si fanno le ombreggiature con la tecnica dei puntini

Trucchi e consigli
- utilizzate due rapidi diversi: uno per il disegno, un po' più spesso, e uno più fine per le ombreggiature
- la marca migliore per i rapidi è kohinor, ma dovete stare attenti perché si seccano subito, quindi o li usate molto spesso o un volta finito dovrete svuotare il serbatoio dalla china e lavarlo e pulire il pennino. Sono comunque ottimi anche i rapidi usa e getta
- controllate sempre le misure con il calibro, anche per le decorazioni
- non interrompete bruscamente le ombreggiature ma fate fate in modo che i puntini si diradino in maniera graduale
- se fate un errore con la china usate la lametta per cancellare, ma siate molto delicati (il movimento va fatto dal basso verso l'alto, grattando)
- personalmente stabilire l'inclinazione dei pezzi è la cosa che mi è sempre risultata più difficile, come l'uso del profilometro....per assurdo certe volte si ottengono risultati migliori semplicemente "ad occhio" (ma non è una tecnica per tutti): appoggiate il pezzo sul foglio "in sezione" (avete verso il soffitto la sezione, proprio come la dovete disegnare) e chiudete un occhio.  Controllate sempre le misure con calibro e l'andamento del profilo con il profilometro

A meno che non si sia molto portati o non si abbia una buona mano il disegno della ceramica è un'ardua impresa all'inizio ma...non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà, in questo caso la migliore maestra è la pratica, quindi più disegni farete più "ci prenderete la mano"!

Vi segnalo inoltre una pubblicazione che potrebbe tornarvi utile in cui oltre alle spiegazioni su come disegnare ci sono anche dei disegni che possono esservi d'aiuto.
Levi Sara T., 2010 - Dal coccio al vasaio. Manifattura, tecnologia e classificazione della ceramica. Zanichelli


Esempi di disegni:
frammento di parete con bugnetta         


Frammento di parete con Access


Frammento di orlo di cui non è possibile ricostruire il diametro


mercoledì 11 gennaio 2012

Discussione della tesi di laurea

Essere agitati è perfettamente comprensibile, ma cercate di non cadere in crisi di panico. Per quanto spaventoso possa essere (e ve lo assicuro, in quel momento potreste essere davvero terrorizzati), è il vostro momento, in cui finalmente potete far conoscere agli altri il frutto del vostro duro lavoro (ve lo meritate no?). Se non è un'utopia, non essere in apprensione al momento della discussione della tesi è un privilegio riservato a pochi eletti. Se non fate parte di questa fortunata schiera, questo post è dedicato a voi:

Ecco alcuni consigli generali per l'esposizione...

1) ricordatevi di respirare (non sto scherzando, avete bisogno di ossigenare il cervello)
2) siete voi i maggiori esperti della vostra tesi (partendo dal presupposto che sia effettivamente frutto del vostro lavoro); il vostro relatore l'avrà probabilmente letta (e nemmeno questo è scontato), ma l'avete scritta voi, quindi non potete non sapere di cosa state parlando :)
3) nel caso citiate le pubblicazioni di qualcuno presente in commissione, assicuratevi di farlo in maniera corretta (una gaffe non è la fine del mondo ma è sempre meglio evitare)
4) esponete il vostro discorso in maniera chiara, coerente, parlando normalmente (non snocciolate tutto il discorso a velocità supersonica, altrimenti nessuno capirà nulla e anche la valutazione ne risentirà) e in italiano corretto
5) non provate l'esposizione migliaia di volte, soprattutto, non imparatela a memoria (è una cosa che si nota e non è mai piacevole). Fissatevi bene in mente i punti chiave fino a quando riuscirete a ripetere il discorso senza impapinarvi, e senza tralasciare nessun concetto (non importa se ogni volta cambiate le parole, se le frasi non sono ogni volta identiche, è normale)
6) Sorridete, soprattutto quando salutate la commissione, vi aiuterà a rilassarvi e fa sempre una bella impressione. Cercate di apparire rilassati e a vostro agio (lo so, è difficile, ma  tranquilli, non siete alla ghigliottina)
7) Guardate la commissione mentre parlate: non fissate un punto indeterminato all'orizzonte o, peggio, il soffitto o il pavimento. Se avete un pc con una presentazione non guardate continuamente lo schermo

... alcuni consigli per il discorso vero e proprio....

8) iniziate il vostro discorso salutando la commissione (va benissimo un normale "Buongiorno", senza ulteriori ruffianate)
9) esponete immediatamente il titolo e l'oggetto della tesi
10 ) inquadrate il vostro lavoro (fa parte di un più ampio progetto di ricerca? è una rivisitazione di vecchi dati?...) e lo scopo ("es. la tesi ha lo scopo di dimostrare che..../ questo lavoro si propone di convalidare alcuni dati emersi in ricerche precedenti)
11) non perdetevi in dettagli inutli, concentratevi sui concetti importanti, senza dilungarvi in noiose spiegazioni eccessivamente tecniche che potrebbero indurre la commissione alla sonnolenza (se qualche membro avrà delle curiosità particolari vi farà delle domande quando avrete finito il discorso), ma ricordatevi di usare un linguaggio specifico e pertinente
12) se dimenticate una parte non bloccatevi: fermatevi un attimo, prendete un respiro profondo e ripartite, se avete perso il filo passate al punto successivo, senza insistere ulteriormente. Se vi prende del tutto il panico e non riuscite a riprendere il discorso continuate comunque a parlare della vostra tesi, anche se ormai la scaletta prestabilita è andata a quel paese, ma non fate scena muta, è la cosa peggiore!
13) alla fine ribadite in maniera sintetica ed efficace le conclusioni a cui vi ha portati il vostro lavoro, ed evidenziate gli eventuali spunti per ricerche future o i punti incerti che sarebbe interessante approfondire

... e infine per la presentazione in Power Point (se dovete/volete presentarla)

14) in genere il tempo concesso per la discussione della tesi è intorno ai 15/20 minuti, evitate di fare presentazioni troppo lunghe, con il rischio che le slides passino così velocemente da non essere quasi viste, o di trovarvi solo a metà della presentazione quando il tempo a vostra disposizione è ormai scaduto
15)  evitate di mettere del testo nella presentazione (per non dare l'impressione di leggere), mettete dei titoli con grafici, immagini, fotografie e tabelle comparative
16) assicuratevi che le immagini e le scritte siano ben visibili e di buona qualità
17) curate (senza bisogno di strafare) la grafica della presentazione: scegliete un colore di sfondo che metta in risalto le slides e i titoli e mantenete sempre quello per tutte le slides; scegliete degli effetti di transizione discreti e gradevoli; ricordate che la presentazione deve avere un tono "professionale", non deve sembrare il diario multicolore di un adolescente :)

Cercate di rendere la discussione della vostra tesi interessante e avvincente, senza "stupire con effetti speciali", ma cercando di capire cosa potrebbe catturare l'interesse della commissione. Siate brillanti (evitando la teatralità forzata), non presentatevi con l'atteggiamento della vittima sul patibolo.
Vedrete che andrà tutto alla grande, quindi niente panico e in bocca al lupo a tutti!