lunedì 6 febbraio 2012

Piccoli trucchi antipanico

Capita a tutti. Anche se avete studiato tanto e bene. Anche se fino a 10 minuti prima lo sapevate a memoria. Anche se siete i primi della classe. Un momento di blocco, una domanda inaspettata che manda in confusione...sono cose perfettamente normali e umane, come è umano sbagliare ma....non permettete che questo vi blocchi, e mandi a monte tutta la fatica che avete fatto!
In questo post inserisco qualche piccolo consiglio per uscire da quelle situazioni di ampasse che, a causa dell'ansia, di un lapsus o di un momentaneo vuoto di memoria, rischiano di compromettere l'esito di un esame. Ovviamente bisogna aver studiato, questi "escamotage" da soli servono a ben poco se alla base non c'è una buona preparazione.

Tutto ciò che leggerete non è frutto di chissà quali teorie psicologiche, di apprendimento o comportamentali, è semplicemente frutto dell'istinto di sopravvivenza dello studente, della mia esperienza personale (pertanto abbastanza soggettivo) e del buon senso di chi, essendoci passato, sa come ci si sente.
Ovviamente non tutti potranno condividere o ritenere utile questo post...in tal caso si accettano suggerimenti :)

1) Ansia da esame
Provare ansia è assolutamente normale, anzi, sarebbe strano il contrario, ma non dovete permettere che essa prenda il sopravvento. Lo so, certe volte avreste proprio voglia di rimanere a letto la mattina, di lasciar perdere tutto, o una volta arrivati davanti alla porta dell'aula provate l'irresistibile impulso di girare i tacchi e fare marcia indietro.

Consiglio: fatevi molto coraggio, fate un respiro profondo (o anche più di uno, a seconda delle necessità) ed entrate. Se proprio vedete che le cose vanno male nessuno vi impedirà di andarvene durante l'esame, se l'esame è scritto avete un'alta probabilità che il docente non si ricordi nemmeno di voi. Se proprio non volete fare la figura di quelli che consegnano in bianco, aspettate il momento della consegna. In questo modo rimarrete anonimi fra la folla di persone ammassate alla cattedra a consegnare i loro compiti...e se anche c'è il vostro nome sul foglio è altamente improbabile che il professore possa associarlo alla vostra faccia.
Presentatevi agli appelli (ammesso di essere sufficientemente preparati), quantomeno vi farete un'idea di come si svolga l'esame, di quali siano le domande più frequenti, le fisse del professore, quali argomenti siano particolarmente richiesti ecc... Se proprio non ve la sentite, in caso di esami orali, iscrivetevi al secondo appello e al primo andate come spettatori per ascoltare le interrogazioni degli altri, non vi sentirete sotto pressione e avrete tempo per prepararvi al meglio.

2) Aiuto, non mi ricordo più nulla!
Ebbene si, pochi minuti prima a volte si ha proprio la sensazione di non ricordare proprio niente ma...è solo un'impressione.

Consiglio: se avete studiato bene, le nozioni che vi servono sono tutte lì, dentro la vostra testa, non sono scappate da nessuna parte! Fate un piccolo elenco mentale di cosa sapete bene, cosa sapete un po' a tentoni e quello che invece proprio non riuscite a ricordare, vi aiuterà a prendere coscienza della vostra preparazione e a gestire il colloquio o la prova scritta d'esame.

3) Quel nome che proprio vi sfugge....
Può essere un nome, una data, un posto...quel dettaglio che a mente fredda ricordereste senza problemi, ma che ora, per quanto vi spremiate le meningi, non riuscite proprio a farvi venire in mente.

Consiglio: riordinate le idee, cercate un bandolo nella matassa, qualcosa a cui aggrapparvi. Se non lo trovate, siate onesti: niente panico, dite al professore che avete ben presente di cosa si tratta, ma che al momento avete un lapsus. Cercate di fargli capire che non state "bluffando", se è un artista famoso di cui vi sfugge il nome elencate anche le altre sue opere, o i particolari del suo stile e della sua vita, se è una data di una battaglia elencate gli schieramenti, le conseguenze ecc...insomma fategli capire che è soltanto quel dettaglio che al momento vi sfugge, ma che avete ben presente la situazione di insieme.

4) Il professore mi mette in soggezione (o, peggio, mi fa paura)
Sono loro che giudicano, loro che scelgono i voti, loro che hanno quel piccolo-grande potere di rovinarvi la giornata. Alcuni sono gentili e comprensivi, altri sembra facciano di tutto per essere spocchiosi e antipatici, per mettervi in imbarazzo o in difficoltà. Alcuni sono gentili e comprensivi, altri invece sembra provino una gioia sadica nel rendere la vita difficile agli studenti.

Consiglio: ricordate che anche i professori sono persone normali. Hanno delle famiglie, figli, genitori...e fanno cose normali. Per quanto sembri una banalità, immaginateli in situazioni normali, situazioni che li avvicinano a noi: la mattina appena svegli, in vestaglia e spettinati; schiacciati sull'autobus mentre lottano per timbrare il biglietto; in pantofole di peluches davanti alla tv....(si dice che gli attori, per vincere la timidezza, immaginino il pubblico in mutande...apritevi alle ipotesi più fantasiose). Può sembrare banale e stupido ma...provate e un pochino funzionerà, forse non vi farà passare la paura ma vi strapperà un sorriso.
Una volta ho visto uno d quei professoroni alquanto altezzosi farsi piccolo piccolo durante una telefonata, da cui si intuiva che la moglie lo aspettava per cena e lui era in ritardo... Anche se sono loro ad avere il coltello dalla parte del manico, ricordate che sono persone. Per quanto possano essere scortesi o antipatici non nascondono una colt sotto la cattedra, pronta a fare fuoco su di voi al minimo errore!

5) Messi alle strette
E' noto che l'arrampicata sugli specchi è uno degli sport maggiormente praticati dagli studenti, ma bisogna valutare la situazione.

Consiglio: se avete una vaga idea di quel che vi stanno chiedendo ma non riuscite a coglierne il focus, potete cercare di prendere l'argomento alla larga (il classico "girarci intorno"), dimostrando che comunque avete studiato, ed è sempre meglio che una scena muta. Se invece non avete proprio idea di che cosa si stia parlando, evitate di fare delle terribili figuracce azzardando a caso (con il rischio di peggiorare la vostra situazione); piuttosto siate onesti e ammettete che non sapete la risposta (magari evitano un lapidario: "non ne ho idea" ma preferendo qualcosa di più elegante, del tipo "al momento mi sfugge...", "ricordo di aver letto qualcosa a riguardo ma in questo momento ho un lapsus...mi spiace").

6) Battere in ritirata
Se si ha studiato, magari non alla perfezione, ma si ha comunque una preparazione sufficiente, vale sempre la pena presentarsi a un esame. Se proprio il voto non vi soddisfa, potete sempre rifiutarlo e ripresentarvi all'appello seguente.

Consiglio: se vi rendete conto che il vostro esame si sta trasformando nella sconfitta di Waterloo, e un ipotetico 18 pietosamente concesso proprio non vi andrebbe giù, fate voi la prima mossa. Senza scoppiare in lacrime o fare sceneggiate da tragedia greca, mettendo in piazza giustificazioni strappalacrime, comunicate al professore che vi siete resi conto che la vostra prova d'esame non sta andando per nulla bene, e che preferite ritirarvi e presentarvi al prossimo appello, così avrete l'opportunità per prepararlo meglio. Se il professore si è comunque dimostrato gentile e disponibile, farete bella figura se gli chiederete anche qualche consiglio su come migliorare la vostra preparazione.

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