lunedì 19 dicembre 2011

Criteri di formattazione di una tesi

Anche in questo caso non ci sono regole assolute. Alcune università stabiliscono dei criteri che gli studenti devono seguire (in tal caso è bene informarsi sul sito della propria facoltà  o presso il proprio relatore).
Non tutte però forniscono tali criteri, perciò riporterò qui quelli fondamentali che è bene seguire, ricordando sempre che prima di tutto le vostre scelte devono essere dettate dal buon senso.

- interlinea: 1,5
- corpo del carattere: non inferiore a 12
- note: la dimensione del carattere deve essere inferiore rispetto a quella del testo normale. Gli editor di testo più comuni impostano automaticamente questi valori
- testo: giustificato. I titoli vanno invece al centro della pagina
- margini superiori e inferiori: 2,5
- margini laterali: 3,5 per il margine interno, dalla parte della rilegatura e 2,5 per quello esterno (alcuni editor di testo, ad esempio word, permettono di impostare i margini speulari,così è più comodo)

Numerazione delle pagine: 
- le pagine vanno numerate a partire dalla prima pagina dopo la copertina
-  il numero di pagina non dovrebbe comparire prima del capitolo 1. Tutte le pagine precedenti (frontespizio, indice, prefazione e ringraziamenti) in genere si contano ma non si numerano, oppure si inizia a contare le pagine direttamente partendo dalla prima del primo capitolo
- tutto ciò che si trova prima del capitolo 1 può essere numerato con  numero romano, e poi iniziare con i numeri cardinali a partire dal capitolo 1. Ricordate che comunque le pagine bianche e il frontespizio non vanno mai numerati
- ogni nuovo capitolo deve iniziare su pagina dispari. Quindi se il capitolo 1 finisce su una pagina dispari dovete inserire una facciata bianca e poi iniziare il capitolo 2 sulla pagina dispari
- il numero di pagina non compare sulla prima pagina dispari di ogni capitolo, ma essa si conta
- le facciate bianche non vanno numerate, ma contano comunque
- numerare o meno le appendici è a vostra discrezione. Si possono anche non numerare, ma devono comunque comparire nell'indice

Altre considerazioni generali:
- stampare solo a fronte non ha più senso: stampate la vostra tesi fronte-retro
- è inutile riservare un'intera facciata per il titolo, basta metterlo sulla prima facciata, centrale e a carattere più grande rispetto a quello del testo (se usate word potete impostare automaticamente alcune parole come "titolo", "paragrafo1" ecc... in questo modo l'editor di testo imposterà automaticamente le grandezze dei titoli e sottotitoli e vi permetterà anche di creare un indice automatico
- se dovete inserire delle appendici: una volta finito il testo inserite su pagina dispari il titolo "Appendici" centrale nel foglio, lasciate un'altra facciata bianca e inserite tutto ciò che fa parte delle appendici. (Se sono più di una date un titolo alle sezioni: Appendice A, Appendice B ecc..)
- se la vostra tesi contiene molte immagini potete fare un'indice delle immagini se lo ritenete opportuno (non ha nessunissimo senso farlo se le immagini sono poche)

Come fare citazioni testuali

Le citazioni testuali sono quelle che riportano le esatte parole della pubblicazione originale. Per farle i criteri sono i seguenti:
- citazione testuale di una frase: si mette la frase tra virgolette e nel riferimento bibliografico (che sia con il sistema autore-anno o in nota) dopo l'anno si mette il numero di pagina in cui si trova la citazione
Es. "I cavoli crescono negli orti" (Sempronio, 2000: 13) o (Sempronio 2000: p. 13).

- citazione testuale di una frase che si trova in più pagine: si indica la pagina iniziale e quella finale
Es. " I cavoli crescono negli orti e anche nei campi" (Sempronio, 2000: 13-14) o (Sempronio 2000: pp. 13-14).

- citazione in cui si omette una parte della frase originale: si inseriscono tre punti di sospensione tra parentesi quadre in corrispondenza della parte mancante
Es. "I cavoli crescono [...] anche nei campi" (Sempronio, 2000: 13-14) o (Sempronio 2000: pp. 13-14).

- citazione in cui si vuole porre in enfasi la frase citata: si inserisce il termine sic fra parentesi quadre alla fine della citazione, fuori dalle virgolette
Es. "I cavoli sono buoni" [sic] (Tizio, 1988: 22) o (Tizio, 1988: p. 22).



mercoledì 14 dicembre 2011

Perché e come fare citazioni

Fare citazioni è estremamente importante per due motivi fondamentali:

1) Correttezza: è intellettualmente corretto dire da dove vengono prese le informazioni o le affermazioni che si inseriscono nel proprio lavoro, per rispetto degli autori e per trasparenza in ambito accademico. 
Purtroppo spesso capita di avere una buona intuizione, o di formulare un periodo in maniera particolarmente efficace...per poi accorgersi che qualcun'altra prima di noi ha detto la stessa cosa o quasi (sono i concetti quelli che contano, cambiare le parole di una frase non vuol dire renderla propria). Anche se è il vostro lavoro, anche se ci avete messo delle ore per farlo con tanto amore, se qualcuno l'ha già detto bisogna citarlo.

2) Valorizzazione del vostro lavoro: citare in maniera approfondita e dettagliata le fonti porta al vostro lavoro valore aggiuntivo, poiché dimostra il fatto che siate stati in grado di consultare un'ampia bibliografia e perché dà al vostro lavoro un maggiore spessore. Le vostre affermazioni vengono supportate da altri che prima di voi hanno detto cose simili, se dovete sostenere un parere citare un'autorevole pubblicazione a riguardo è un punto di forza non indifferente. Inoltre, vi "solleva" dalla responsabilità di quella frase (anche se dovrete sempre rendere conto del perché abbiate deciso di citarla), non essendo "farina del vostro sacco" le eventuali critiche non saranno tutte riversate su di voi!

A meno che la citazione non sia testuale è sempre poco carino copiare senza riguardo un'affermazione o un parere: sforzatevi di riformulare il pensiero con parole vostre e in maniera originale (per quanto possibile). Una tesi/ tesina/ ricerca non è un collage dove appiccicare pezzi di altre pubblicazioni, ma un lavoro personale in cui è importante sì rifarsi al lavoro altrui e citarlo, ma senza copiarlo spudoratamente!
A volte può essere scoraggiante, soprattutto se si hanno le solite quattro informazioni trite e ritrite, pluricitate e riproposte...che lo si voglia o meno il concetto è quello e se lo si deve dire in due frasi le varianti sono abbastanza limitate ma...cercate sempre di "dare il vostro imprinting" al lavoro.

Di ESTREMA IMPORTANZA è tenere sempre distinto quello che è il vostro lavoro e le vostre riflessioni da quello che avete trovato in bibliografia. Piuttosto che fare frasi ambigue, attenetevi alla citazione e aggiungete in un'altra frase la vostra opinione. Tutto ciò che non è "farina del vostro sacco" va citato. Per il resto siete liberi di esprimere i vostri pareri e le vostre opinioni, per quanto sia sempre consigliabile farlo con umiltà e moderazione, evitando voli pindarici, affermazioni che non sono supportate da dati verificabili o prese di posizione troppo rigide. 
Se avete un'argomentazione solida lasciate che siano i dati a darle forza, mentre se tanto solida non è ripiegate su forme più moderate come "si ritiene", "parrebbe", "uno spunto interessante potrebbe essere", "personalmente", ecc...che stemperano un po' i toni.
Alcune "formule salvagente", che vi permettono di esprimere un'opinione senza esporvi troppo, possono essere:
- "Si concorda con Tizio (citazione) nell'affermare che..."
- "Sebbene l'opinione più diffusa sia che....si esprimono alcune riserve a riguardo per i seguenti motivi: (elenco motivi)"
- "Come già affermato /efficacemente esposto da..."
- "Su tale questione i pareri non sono del tutto concordi...."

Consiglio caldamente di evitare formule come "a mio modesto parere", "per quanto la mia esperienza sia limitata" o cose del genere...la falsa modestia risulta soltanto fastidiosa e poco credibile.

Come fare riferimenti bibliografici nel testo

I riferimenti bibliografici (da non confondere con la bibliografia che si trova alla fine degli elaborati), possono essere fatti in nota, tradzione che è prevalsa fino a pochi anni fa, oppure tramite il sistema "autore-anno".

1) Riferimenti in nota:
- alla fine della frase si inserisce il numero di nota e poi a piè di pagina si mette l'indicazione per esteso della fonte a cui si fa riferimento

2) Sistema autore-anno:
- si inserisce direttamente nel testo, tra parentesi, il cognome dell'autore e l'anno di pubblicazione, divisi da una virgola, senza riportare il titolo della pubblicazione.

Es. I fiori sono molto belli e colorati (Tizio, 2009).
   
-  In caso si debbano citare più autori, si dividono con un punto e virgola all'interno della stessa parentesi, e vanno riportati in ordine cronologico e non alfabetico.

Es. Gli alberi crescono forti e rigogliosi (Sempronio, 1987; Caio, 1999).


- In caso si debba citare una pubblicazione di due autori: (Caio & Tizio, 1989).
- In caso si debba citare una pubblicazione di più di due autori si indica il nome del primo autore e poi la formula "et alii": (Caio et alii, 1890)

NB: La citazione fa parte del corpo del testo, quindi in caso si trovi alla fine della frase va inserita prima del punto.

Ricordate che è importantissimo che qualunque riferimento facciate nel testo (sia con il sistema "classico" sia con quello "autore-anno") deve trovare poi un riscontro nella bibliografia completa alla fine dell'elaborato.
Inoltre bisogna inserire nella sezione della bibliografia anche eventuali riferimenti a disegni, immagini, tabelle, o riferimenti riportati nelle appendici o in tavole allegate all'elaborato.

Ultimamente sta prendendo prendendo piede l'usanza di citare secondo il sistema autore-anno, che personalmente ritengo più comodo, dal momento che permette di rintracciare immediatamente l'autore cui ci si riferisce senza appesantire ulteriormente il testo con indicazioni che possono poi comodamente essere rintracciate in bibliografia; evita inoltre la ripetizione di note nel caso si citi più volte, in diverse pagine, la stessa obbligazione (cosa che può capitare spesso).
In ogni caso non c'è una regola assoluta, anche qui la scelta sta a voi e, come ripeto sempre, è consigliabile chiedere un parere al docente di riferimento.

martedì 6 dicembre 2011

Come ordinare la bibliografia

Redigere correttamente la bibliografia è un punto fondamentale per qualsiasi lavoro vi troviate a dover scrivere. Essa deve essere corretta, completa ed esaustiva.

La bibliografia si mette solitamente alla fine del testo e prima delle eventuali appendici.
Esistono differenti criteri e modalità per fare una bibliografia (in ordine cronologico, alfabetico ecc..) e per i riferimenti nel testo. Io qui vi indicherò il metodo che a me pare più comodo, ma come sempre è meglio rivolgersi al docente per sapere quali sono i criteri che lui vuole seguiate.

Per la bibliografia si va in ordine alfabetico secondo il cognome dell'autore
- per pubblicazioni di uno stesso autore e dello stesso anno, si fa seguire l'anno da una lettera in minuscolo (a, b, c...)

Es. Se bbiamo: Tizio 1980, "I Fiori", Tizio 1980 "Le foglie", Tizio 1980 "Gli alberi" andranno ordinati in questo modo:
- Tizio 1980 a, "I Fiori"
- Tizio 1980 b, "Le foglie"
- Tizio 1980 c, "Gli alberi"

- le pubblicazioni di uno stesso autore vanno inserite in ordine cronologico
- per pubblicazioni con due autori si prende come riferimento l'ordine alfabetico del primo e poi quello del secondo.

Es. Se abbiamo: Tizio e Caio, "I Fiori", Tizio e Sempronio "Le foglie", Tizio e Quellaltro "Gli alberi", si ordina in questo modo:
- Tizio e Caio, "I Fiori"
- Tizio e Quellaltro, "Gli Alberi"
- Tizio e Sempronio, " Le foglie"

- per pubblicazioni di più autori si prende come riferimento per l'ordine alfabetico il cognome del primo autore citato, e si procede come nel caso precedente.

Dopo il cognome dell'autore va inserito il nome (lettera iniziale maiuscola seguita dal punto)

Es. Tizio G., Caio S., Sempronio L.

Quindi si procede in questo modo:

Cognome e Nome, anno di pubblicazione - Titolo del libro. Casa editrice, città.

Es. Tizio G., 1980 a - I Fiori. Zanichelli, Milano

Il consiglio che posso darvi, quando vi trovate a dover redigere una bibliografia, è quello di prendere come esempio la bibliografia di un altro testo (recente!) e seguire i criteri adottati in quel caso.
Per chi si trova a dover fare bibliografie di tipo scientifico consiglio di prendere come esempio quella della rivista annuale "Preistoria Alpina", soprattutto per chi si occupa di archeologia.

martedì 1 novembre 2011

Immagini e programmi utili


E' inutile inserire immagini esageratamente "pesanti": solitamente sono sufficienti immagini in formato jpg o tiff. Per quanto riguarda la dimensione non devono occupare troppo spazio ma devono comunque risultare leggibili. E' buona norma inserire una didascalia sotto ogni immagine e numerarle (es. "Immagine 1: Pianta della città di Utopia"). Se le immagini sono molte potete anche fare un indice delle immagini e inserirlo alla fine, ma non è obbligatorio.

Di seguito vi segnalo alcuni programmi GRATUITI che potranno esservi utili:

- Fast Tone Photo resizer: utile per ridurre le dimensioni delle immagini e per esportarle in altri formati, tra cui pdf (http://www.faststone.org/FSResizerDetail.htm).

- GIMP: simile a photoshop, permette di manipolare le immagini (http://www.gimp.org)

venerdì 28 ottobre 2011

Esempio di indice di una tesi archeologica

In genere una tesi archeologica sui materiali si articola nelle seguenti parti:

- Prefazione: è facoltativa e può contenere delle considerazioni generali e personali dell'autore che non siano strettamente connesse con l'oggetto della tesi ma che riguardino l'argomento in generale. Qui possono essere inseriti gli eventuali ringraziamenti (ricordatevi che la tesi è un'occasione formale che va presentata davanti ad una commissione di professori, quindi magari evitate frasi del tipo: "ringrazio tutti i miei amici di bevute"o "ringrazio il farmacista che mi ha venduto le vitamine per sopravvivere in questo periodo")

- Introduzione: deve contenere la descrizione della tesi e un breve accenno ai contenuti che verranno trattati

- Inquadramento: contiene la descrizione del sito archeologico trattato e la storia delle ricerche che lo hanno interessato. In questa parte è molto importante rifarsi alle pubblicazioni precedenti, che vanno sempre citate. Il sito o l'oggetto della tesi possono essere contestualizzati in quadri più ampi (es. "il gruppo del Vhò all'interno del Primo Neolitico Padano" oppure "La cultura di Sammardenchia e i processi di neolitizzazione dell'Italia settentrionale" ecc.). Ricordate che questa parte non deve essere eccessivamente dettagliata, ma deve dare un esaustivo inquadramento dell'argomento che trattate.

- Stratigrafia: contiene la descrizione dei sedimenti e delle caratteristiche delle US prese in considerazione.

- Metodologia: in questa parte va inserita la descrizione della metodologia utilizzata. Dovete essere molto precisi, specificare programmi, strumenti, pubblicazioni che avete consultato. Se vi siete avvalsi di tabelle o schede per la catalogazione dei reperti date una breve descrizione di ogni parametro (es. "lungheza": è stata misurata in cm tramite l'uso del calibro; "forme vascolari": la tipologia adottata è quella proposta da Tizio nella pubblicazione "Tal dei Tali, anno" .

- Descrizione dei materiali : qui trova spazio il lavoro effettivamente svolto da voi: dovete dare una descrizione dei materiali, corredata da grafici e tabelle. Potete scegliere se inserire già in questa sezione le considerazioni risultanti dal vostro lavoro (es. "c'è una netta prevalenza di fondi a tacco, soprattutto nell' US 98") e darne poi un breve riassunto nelle considerazioni conclusive, o se limitarvi ad un'esposizione più asciutta dei dati e inserire poi in maniera dettagliata e più discorsiva gli elementi rilevanti nel capitolo dedicato alle conclusioni.

- Confronti: il nome parla da sè; dovrete dare un breve inquadramento dei complessi presi in considerazione e poi elaborare la parte specifica dei confronti. Una soluzione può essere quella di inserire un'immagine in scala ridotta dei vostri reperti, affiancata dall'immagine con cui volete confrontarla (con la relativa citazione bibliografica, mi raccomando!).

- Conclusioni: è la parte più importante del lavoro in cui dovete presentare i risultati delle vostre ricerche o, se lo avete già fatto nel capitolo sui materiali, riassumerne i punti principali. Cercate di valorizzare il vostro lavoro. In genere in questa parte vengono inseriti anche gli spunti per eventuali ricerche future (es. "sarebbe interessante, tramite ricerche future, approfondire l'analisi dei sedimenti...")

- Bibliografia: ricordatevi di inserire in bibliografia tutte le pubblicazioni che citate nella vostra tesi, anche quelle da cui avete ripreso disegni, tavole, planimetrie.

- Appendici: nelle appendici viene inserito tutto ciò che non trova posto nel corpo della tesi: tavole dei reperti, tavole tipologiche, catalogo dei reperti. qui possono essere inseriti anche grafici e tabelle (nel testo deve essere riportato il riferimento all'appendice), ma a meno che non siano veramente molti è preferibile riportarli contestualmente direttamente nel testo della tesi.




Tesi di archeologia sulla ceramica

L'elaborazione di una tesi è sempre un lavoro personale, che va concordato con il relatore. In ogni caso può forse essere utile avere un modello generale, per avere un'idea di come va organizzato il lavoro.

Una tesi sulla ceramica preistorica prevede in genere:

- siglatura del materiale: se il materiale non è ancora stato studiato sarà probabilmente compito vostro lavarlo, siglarlo ed eventualmente attaccare i cocci fra loro.

- catalogazione dei materiali: il metodo più comodo è farlo tramite una tabella di un database in access. Basta creare una sola tabella in cui compilare i campi che vi interessano. in genere si deve segnalare:

- numero di inventario del reperto
- sito di provenienza
- settore
- US
- quadrato
- quota
- misure del reperto (largezza massima, lunghezza massima, spessore medio)
- colore della superficie interna o esterna (potete avvalervi delle tavole Munsell)
- elementi tettonici (misure e caratteristiche di orli, fondi, anse ecc.)

- disegno dei materiali ceramici in scala 1:1 : vi serviranno carta millimetrata, matita, squadra e profilometro, cerchiometri, carta da lucido e rapidi a china.

- elaborazione digitale dei disegni: i disegni vanno scansionati e ottimizzati tramite programmi per l'elaborazione delle immagini (Photoshop, gimp, irfanview ecc...). Per le scansioni è sufficiente una risoluzione a 600 dpi, ed è meglio salvare le immagini in tiff.

- organizzazione dei disegni in tavole: sta a voi (o al docente) decidere se le tavole vanno organizzate per settore, US, tipologia.... Il programma migliore è Visio (del pacchetto office), è veramente molto comodo e vi permette di salvare in tiff le tavole. Altrimenti potete sempre usare Photoshop o simili, c'è anche chi usa Word ma sconsiglio questi programmi: photoshop è piuttosto complicato e le immagini diventano pesantissime, e word è assolutamente inadatto (comunque, se non avete altro, anche word può essere una soluzione).
E' moto utile fare, oltre alle tavole normali, anche delle tavole tipologiche (organizzate in base alle tipologie decorative o alle forme vascolari).

- statistiche: avere dei dati statistici torna sempre utile dà anche una certa professionalità al vostro lavoro. Il metodo più pratico per elaborare le statistiche è tramite le query del database (es. tutti i reperti con orlo arrotondato, tutti i fondi ecc..). Per fare i grafici poi basta inserire i dati in una tabella in excel e scegliere il tipo di grafico che si preferisce.

confronti: tutte le tesi in genere prevedono un capitolo dedicato ai confronti con altri siti. Innanzitutto individuate il vostro campo d'azione su cui volete eseguire i confronti (es. tutti i siti neolitici di quella regione, del Nord Italia, tutti i siti in cui sono stati rinvenuti vasi a fiasco ecc..). Le possibilità sono molteplici, sta a voi individuare quale strategia sia la più efficace. I confronti si eseguono con i disegni dei materiali che trovate nelle pubblicazioni relative ai siti che vi interessano: annotate oltre all'indicazione bibliografica anche il numero dell'immagine, della tavola e della pagina.

- distribuzione del materiale: se siete pratici di programmi come autocad o arcgis potete creare delle distribuzioni spaziali dei materiali, che risultano sempre molto utili.

- analisi degli impasti: potete scegliere se effettuare un'analisi generica tramite l'osservazione ad occhio nudo o una più approfondita tramite il microscopio.


Questo per quanto riguarda i "lavori pratici" che dovrete svolgere. Il consiglio è quello di fare prima tutto il lavoro pratico di disegno, catalogazione ed elaborazione al computer, e in seguito, un volta che avrete ottenuto tutti i dati, dedicarvi alla stesura vera e propria della parte scritta.

Per il lavoro "di laboratorio" sui materiali vi consiglio vivamente questi volumi:
Levi S. T., 2010 -  Dal coccio al vasaio. Manifattura, tecnologia e classificazione della ceramica.
Guerreschi G., 1980 - La tipologia della ceramica.









giovedì 13 ottobre 2011

Ricevimento

Questo post è dedicato soprattutto alle matricole, poichè chi è già pratico del sistema universitario saprà già destreggiarsi in queste faccende. Andare o non andare a ricevimento è sempre una scelta soggettiva, ma un breve post dedicato può forse essere di aiuto a chi è alle prime armi e magari ha bisogno di un po' di incoraggiamento.

Innanzitutto, nessuno impone che si debba per forza andare a ricevimento; alcuni pensano che sia quasi d'obbligo presentarsi almeno ad un ricevimento prima di sostenere un esame, mentre io ritengo che a meno che non abbiate particolari dubbi o questioni da sottoporre al docente possiate benissimo farne a meno. Se invece avete bisogno di chiarimenti non dovete temere di presentarvi alla porta dello studio, nessuno vi mangerà!Il momento del ricevimento è dedicato agli studenti, quindi il professore è lì per voi a vostra disposizione.

Oggigiorno molte questioni possono essere risolte via e-mail: se avete domande veloci o dubbi sulla bibliografia provate a mandare una mail, che farà risparmiare tempo sia a voi che al docente. In caso il docente preferisca parlarvi di persona vi chiederà di presentarvi al suo ricevimento. Se non ottenete risposta (molti docenti purtroppo non leggono la mail...) non vi resta che presentarvi di persona.
Se dovete richiedere una tesi o un tirocinio è sempre preferibile farlo di persona, visto che vi sono parecchi dettagli di cui discutere.

Ogni docente gestisce a modo suo il ricevimento, alcuni fissano un giorno settimanale, altri rimangono a disposizione dopo la lezione, altri ancora preferiscono fissare degli appuntamenti. Se non avete particolari impegni o esigenze lavorative rispettate il giorno di ricevimento, senza fissare appuntamenti in altri giorni.

Ricordate infine che il ricevimento è comunque un'occasione formale: siate presentabili (l'abito non fa il monaco ma la tuta da ginnastica o la maglietta da casa con macchie di sugo non sono gli indumenti più indicati...),state tranquilli e rilassati ma cercate di esporre in maniera chiara (e in italiano corretto!) ciò che avete da dire.

Detto questo...buon ricevimento a tutti! ;)




domenica 9 ottobre 2011

Libri e biblioteche

Spero che questo post possa fornirvi qualche infromazione utile, evitandovi infinite seccature per trovare i libri che vi servono. Purtroppo pare che alcuni professori si dilettino particolarmente nel partorire bibliografie impossibili con testi introvabili...ma non disperate! Ci sono alcuni strumenti che vi potranno dare una mano nella ricerca. La maggior parte delle biblioteche ha un catalogo online liberamente consultabile quindi...prima di andare in biblioteca e magari scoprire che non hanno il libro che voi state cercando, vi consiglio di armarvi di un po' di pazienza e di un pc e di consultare i cataloghi on-line.

Da dove cominciare?
Cominciate dalla biblioteca della vostra università, passate poi a quella comunale ecc.., estendete man mano il campo di ricerca finchè non troverete ciò di cui avete bisogno. Se la ricerca non dà subito risultati non arrendetevi e provate ad inserire parametri diversi: se avete effettuato la ricerca in base al titolo senza risultato provate con il nome dell'autore, della collana o della rivista scientifica. E' un'operazione noiosa ma vi assicuro per esperienza che conviene perdere 5 minuti di più al pc inserendo ricerche per più parametri, e scoprire magari che l'introvabile libro che cercate da mesi è proprio nella biblioteca sotto casa, semplicemente non inserivate i parametri corretti! (Non siete voi che sbagliate, ma spesso i database delle biblioteche, soprattutto se non aggiornati, non funzionano benissimo e tendono a fare errori).

Segnatura
Può essere utile, se riuscite a reperirla nei cataloghi on-line, annotarvi la segnatura del libro e presentarla al momento della richiesta del prestito: se avete fretta vi farà risparmiare tempo!

Richiedere il prestito
Molte biblioteche offronto un servizio di prestito interbibliotecario: se un libro è conservato in qualche paesino sperduto o anche solo dall'altra parte della città, potete chiedere questo servizio ...dovrete aspettare qualche giorno in più ma potrete comodamente ritirare il libro presso la vostra biblioteca; lo stesso vale per la restituzione.

Consultazione e fotocopie
Purtroppo non tutti i libri sono disponibili per il prestito...alcuni sono solo in consultazione. Alcune biblioteche offrono un servizio fotocopie (a pagamento), ma ricordate che in base alle leggi vigenti si può fotocopiare soltanto una parte dei libri. Considerate la possibilità di armarvi di macchina fotografica, se avete bisogno di una pagina soltanto, o di un'immagine, potrebbe essere una soluzione, anche se non molto pratica.

Rinnovo prestiti
Informatevi sempre sulla durata del prestito e, se avete bisogno di un rinnovo in genere basta una telefonata o una mail alla biblioteca per richiederlo (ovviamente la richiesta non significa l'automatica accettazione della richiesta: assicuratevi di riceverne la conferma, onde evitare spiacevoli multe!)

Ricordate inoltre che esistono altre biblioteche oltre quelle comunali o universitarie, ad esempio quelle delle soprintendenze....molti testi specifici apparentemente introvabili potrebbero trovarsi lì, quindi potete contattarle e informarvi su orari, modalità di prestito e consultazione.

Infine, se i vostri sforzi sono stati vani, vi consiglio di non rischiare, piuttosto contattate il docente e informatelo dell'impossibilità di reperire il libro: potrebbe consigliarvi lui dove reperirlo o concordare un testo alternativo.

In bocca al lupo e buona ricerca!
Inserisco qui il link al catalogo bibliografico trentino, a titolo esemplificativo, e l'elenco delle biblioteche del sistema bibliotecario trentino:
http://www.cbt.trentinocultura.net/LVbin/LibriVision
http://www.trentinocultura.net/asp_cat/main.asp?IDProspettiva=13&TipoVista=Elenco&Pag=1&IdSel=12

giovedì 6 ottobre 2011

Decalogo della perfetta tesina

Alcuni corsi prevedono l'elaborazione di tesine/ricerche/approfondimenti, ecco qualche consiglio su come procedere:
  1. Quando scegliete un argomento controllate di poter reperire agevolmente la bibliografia o i materiali necessari...altrimenti la ricerca dei libri da consultare si potrebbe rivelare addirittura più impegnativa della stesura della tesina stessa!
  2. Sia che abbiate le idee chiare sia che non sappiate propio che argomento scegliere, chiedete consiglio al docente. E' bene anche informarsi fin da subito su quale impostazione il docente vuole che sia data alla trattazione, il numero massimo o minimo di pagine, le impostazioni di formattazione...possono sembrare dettagli ma se impostate tutto in maniera corretta fin da subito vi risparmierete un sacco di fatica inutile.
  3. Cercate di scegliere argomenti originali, ma coerenti con il tema principale del corso. Rischiare di andare fuori tema è uno dei principali errori che bisogna assolutamente evitare!
  4. Non limitatevi a una collezione di citazioni di altri autori...se ne siete capaci cercate di esprimere il vostro punto di vista, ma sempre con umiltà e mantendo toni moderati, soprattutto quando si è alle prime armi.
  5. Evitate di girare e rigirare mille volte attorno agli stessi concetti...non è la lunghezza di un elaborato che ne indica la qualità, anzi spesso i docenti apprezzano la sintesi (sempre in maniera ragionevole).
  6. Citate sempre la bibliografia (presto scriverò un post appositamente dedicato a questo): è sintomo di correttezza intellettuale, oltre che essere una vera e propria fissa dei prof. Non preoccupatevi che le citazioni siano troppe (talvolta superano addirittura la parte di testo in una facciata!), l'importante è che siano pertinenti.
  7. Se il docente è d'accordo inserite nel vostro lavoro grafici, immagini, tabelle: anche se semplici renderanno la vostra tesina più accattivante.
  8. Ricordate che anche le immagini, se prese da altre pubblicazioni, devono riportare l'indicazione bibliografica.
  9. Dividete il lavoro in paragrafi e sottoparagrafi: sarà utile nell'organizzazione dei concetti, nel lavoro di stesura e vi permetterà di avere un'esposizione chiara e ordinata.
  10. Infine, utlimo ma non meno importante, se potete scegliete un argomento che vi interessi: renderà il tutto meno pesante e anche il risultato finale ne trarrà benefici!
Ovviamente quello che conta è il contenuto, ma ricordate che anche la grafica ha la sua importanza: senza che sia necessario essere dei designer, un lavoro che si presenti ordinato, gradevole alla vista avrà di sicuro buone probabilità di essere valutato positivamente.

Consigli di sopravvivenza (intro)

Nel corso della mia carriera universitaria (non ancora conclusa) mi sono trovata a far fronte ad una serie di piccole, grandi o enormi difficoltà, spesso senza sapere dove poter trovare qualche dritta che mi potesse essere d'aiuto. Mi sono resa conto che la maggior parte delle cose veramente utili le ho apprese da compagni di corso, studenti come me con i quali si condividevano quelle informazioni essenziali che nessuno però ci dava mai. In questo blog troverete un piccolo "manuale di sopravvivenza" che vi darà quei piccoli-grandi consigli che spero vi aiuteranno ad affrontare la vita universitria in modo più semplice e sereno. :)