mercoledì 14 dicembre 2011

Perché e come fare citazioni

Fare citazioni è estremamente importante per due motivi fondamentali:

1) Correttezza: è intellettualmente corretto dire da dove vengono prese le informazioni o le affermazioni che si inseriscono nel proprio lavoro, per rispetto degli autori e per trasparenza in ambito accademico. 
Purtroppo spesso capita di avere una buona intuizione, o di formulare un periodo in maniera particolarmente efficace...per poi accorgersi che qualcun'altra prima di noi ha detto la stessa cosa o quasi (sono i concetti quelli che contano, cambiare le parole di una frase non vuol dire renderla propria). Anche se è il vostro lavoro, anche se ci avete messo delle ore per farlo con tanto amore, se qualcuno l'ha già detto bisogna citarlo.

2) Valorizzazione del vostro lavoro: citare in maniera approfondita e dettagliata le fonti porta al vostro lavoro valore aggiuntivo, poiché dimostra il fatto che siate stati in grado di consultare un'ampia bibliografia e perché dà al vostro lavoro un maggiore spessore. Le vostre affermazioni vengono supportate da altri che prima di voi hanno detto cose simili, se dovete sostenere un parere citare un'autorevole pubblicazione a riguardo è un punto di forza non indifferente. Inoltre, vi "solleva" dalla responsabilità di quella frase (anche se dovrete sempre rendere conto del perché abbiate deciso di citarla), non essendo "farina del vostro sacco" le eventuali critiche non saranno tutte riversate su di voi!

A meno che la citazione non sia testuale è sempre poco carino copiare senza riguardo un'affermazione o un parere: sforzatevi di riformulare il pensiero con parole vostre e in maniera originale (per quanto possibile). Una tesi/ tesina/ ricerca non è un collage dove appiccicare pezzi di altre pubblicazioni, ma un lavoro personale in cui è importante sì rifarsi al lavoro altrui e citarlo, ma senza copiarlo spudoratamente!
A volte può essere scoraggiante, soprattutto se si hanno le solite quattro informazioni trite e ritrite, pluricitate e riproposte...che lo si voglia o meno il concetto è quello e se lo si deve dire in due frasi le varianti sono abbastanza limitate ma...cercate sempre di "dare il vostro imprinting" al lavoro.

Di ESTREMA IMPORTANZA è tenere sempre distinto quello che è il vostro lavoro e le vostre riflessioni da quello che avete trovato in bibliografia. Piuttosto che fare frasi ambigue, attenetevi alla citazione e aggiungete in un'altra frase la vostra opinione. Tutto ciò che non è "farina del vostro sacco" va citato. Per il resto siete liberi di esprimere i vostri pareri e le vostre opinioni, per quanto sia sempre consigliabile farlo con umiltà e moderazione, evitando voli pindarici, affermazioni che non sono supportate da dati verificabili o prese di posizione troppo rigide. 
Se avete un'argomentazione solida lasciate che siano i dati a darle forza, mentre se tanto solida non è ripiegate su forme più moderate come "si ritiene", "parrebbe", "uno spunto interessante potrebbe essere", "personalmente", ecc...che stemperano un po' i toni.
Alcune "formule salvagente", che vi permettono di esprimere un'opinione senza esporvi troppo, possono essere:
- "Si concorda con Tizio (citazione) nell'affermare che..."
- "Sebbene l'opinione più diffusa sia che....si esprimono alcune riserve a riguardo per i seguenti motivi: (elenco motivi)"
- "Come già affermato /efficacemente esposto da..."
- "Su tale questione i pareri non sono del tutto concordi...."

Consiglio caldamente di evitare formule come "a mio modesto parere", "per quanto la mia esperienza sia limitata" o cose del genere...la falsa modestia risulta soltanto fastidiosa e poco credibile.

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