lunedì 19 dicembre 2011

Criteri di formattazione di una tesi

Anche in questo caso non ci sono regole assolute. Alcune università stabiliscono dei criteri che gli studenti devono seguire (in tal caso è bene informarsi sul sito della propria facoltà  o presso il proprio relatore).
Non tutte però forniscono tali criteri, perciò riporterò qui quelli fondamentali che è bene seguire, ricordando sempre che prima di tutto le vostre scelte devono essere dettate dal buon senso.

- interlinea: 1,5
- corpo del carattere: non inferiore a 12
- note: la dimensione del carattere deve essere inferiore rispetto a quella del testo normale. Gli editor di testo più comuni impostano automaticamente questi valori
- testo: giustificato. I titoli vanno invece al centro della pagina
- margini superiori e inferiori: 2,5
- margini laterali: 3,5 per il margine interno, dalla parte della rilegatura e 2,5 per quello esterno (alcuni editor di testo, ad esempio word, permettono di impostare i margini speulari,così è più comodo)

Numerazione delle pagine: 
- le pagine vanno numerate a partire dalla prima pagina dopo la copertina
-  il numero di pagina non dovrebbe comparire prima del capitolo 1. Tutte le pagine precedenti (frontespizio, indice, prefazione e ringraziamenti) in genere si contano ma non si numerano, oppure si inizia a contare le pagine direttamente partendo dalla prima del primo capitolo
- tutto ciò che si trova prima del capitolo 1 può essere numerato con  numero romano, e poi iniziare con i numeri cardinali a partire dal capitolo 1. Ricordate che comunque le pagine bianche e il frontespizio non vanno mai numerati
- ogni nuovo capitolo deve iniziare su pagina dispari. Quindi se il capitolo 1 finisce su una pagina dispari dovete inserire una facciata bianca e poi iniziare il capitolo 2 sulla pagina dispari
- il numero di pagina non compare sulla prima pagina dispari di ogni capitolo, ma essa si conta
- le facciate bianche non vanno numerate, ma contano comunque
- numerare o meno le appendici è a vostra discrezione. Si possono anche non numerare, ma devono comunque comparire nell'indice

Altre considerazioni generali:
- stampare solo a fronte non ha più senso: stampate la vostra tesi fronte-retro
- è inutile riservare un'intera facciata per il titolo, basta metterlo sulla prima facciata, centrale e a carattere più grande rispetto a quello del testo (se usate word potete impostare automaticamente alcune parole come "titolo", "paragrafo1" ecc... in questo modo l'editor di testo imposterà automaticamente le grandezze dei titoli e sottotitoli e vi permetterà anche di creare un indice automatico
- se dovete inserire delle appendici: una volta finito il testo inserite su pagina dispari il titolo "Appendici" centrale nel foglio, lasciate un'altra facciata bianca e inserite tutto ciò che fa parte delle appendici. (Se sono più di una date un titolo alle sezioni: Appendice A, Appendice B ecc..)
- se la vostra tesi contiene molte immagini potete fare un'indice delle immagini se lo ritenete opportuno (non ha nessunissimo senso farlo se le immagini sono poche)

Come fare citazioni testuali

Le citazioni testuali sono quelle che riportano le esatte parole della pubblicazione originale. Per farle i criteri sono i seguenti:
- citazione testuale di una frase: si mette la frase tra virgolette e nel riferimento bibliografico (che sia con il sistema autore-anno o in nota) dopo l'anno si mette il numero di pagina in cui si trova la citazione
Es. "I cavoli crescono negli orti" (Sempronio, 2000: 13) o (Sempronio 2000: p. 13).

- citazione testuale di una frase che si trova in più pagine: si indica la pagina iniziale e quella finale
Es. " I cavoli crescono negli orti e anche nei campi" (Sempronio, 2000: 13-14) o (Sempronio 2000: pp. 13-14).

- citazione in cui si omette una parte della frase originale: si inseriscono tre punti di sospensione tra parentesi quadre in corrispondenza della parte mancante
Es. "I cavoli crescono [...] anche nei campi" (Sempronio, 2000: 13-14) o (Sempronio 2000: pp. 13-14).

- citazione in cui si vuole porre in enfasi la frase citata: si inserisce il termine sic fra parentesi quadre alla fine della citazione, fuori dalle virgolette
Es. "I cavoli sono buoni" [sic] (Tizio, 1988: 22) o (Tizio, 1988: p. 22).



mercoledì 14 dicembre 2011

Perché e come fare citazioni

Fare citazioni è estremamente importante per due motivi fondamentali:

1) Correttezza: è intellettualmente corretto dire da dove vengono prese le informazioni o le affermazioni che si inseriscono nel proprio lavoro, per rispetto degli autori e per trasparenza in ambito accademico. 
Purtroppo spesso capita di avere una buona intuizione, o di formulare un periodo in maniera particolarmente efficace...per poi accorgersi che qualcun'altra prima di noi ha detto la stessa cosa o quasi (sono i concetti quelli che contano, cambiare le parole di una frase non vuol dire renderla propria). Anche se è il vostro lavoro, anche se ci avete messo delle ore per farlo con tanto amore, se qualcuno l'ha già detto bisogna citarlo.

2) Valorizzazione del vostro lavoro: citare in maniera approfondita e dettagliata le fonti porta al vostro lavoro valore aggiuntivo, poiché dimostra il fatto che siate stati in grado di consultare un'ampia bibliografia e perché dà al vostro lavoro un maggiore spessore. Le vostre affermazioni vengono supportate da altri che prima di voi hanno detto cose simili, se dovete sostenere un parere citare un'autorevole pubblicazione a riguardo è un punto di forza non indifferente. Inoltre, vi "solleva" dalla responsabilità di quella frase (anche se dovrete sempre rendere conto del perché abbiate deciso di citarla), non essendo "farina del vostro sacco" le eventuali critiche non saranno tutte riversate su di voi!

A meno che la citazione non sia testuale è sempre poco carino copiare senza riguardo un'affermazione o un parere: sforzatevi di riformulare il pensiero con parole vostre e in maniera originale (per quanto possibile). Una tesi/ tesina/ ricerca non è un collage dove appiccicare pezzi di altre pubblicazioni, ma un lavoro personale in cui è importante sì rifarsi al lavoro altrui e citarlo, ma senza copiarlo spudoratamente!
A volte può essere scoraggiante, soprattutto se si hanno le solite quattro informazioni trite e ritrite, pluricitate e riproposte...che lo si voglia o meno il concetto è quello e se lo si deve dire in due frasi le varianti sono abbastanza limitate ma...cercate sempre di "dare il vostro imprinting" al lavoro.

Di ESTREMA IMPORTANZA è tenere sempre distinto quello che è il vostro lavoro e le vostre riflessioni da quello che avete trovato in bibliografia. Piuttosto che fare frasi ambigue, attenetevi alla citazione e aggiungete in un'altra frase la vostra opinione. Tutto ciò che non è "farina del vostro sacco" va citato. Per il resto siete liberi di esprimere i vostri pareri e le vostre opinioni, per quanto sia sempre consigliabile farlo con umiltà e moderazione, evitando voli pindarici, affermazioni che non sono supportate da dati verificabili o prese di posizione troppo rigide. 
Se avete un'argomentazione solida lasciate che siano i dati a darle forza, mentre se tanto solida non è ripiegate su forme più moderate come "si ritiene", "parrebbe", "uno spunto interessante potrebbe essere", "personalmente", ecc...che stemperano un po' i toni.
Alcune "formule salvagente", che vi permettono di esprimere un'opinione senza esporvi troppo, possono essere:
- "Si concorda con Tizio (citazione) nell'affermare che..."
- "Sebbene l'opinione più diffusa sia che....si esprimono alcune riserve a riguardo per i seguenti motivi: (elenco motivi)"
- "Come già affermato /efficacemente esposto da..."
- "Su tale questione i pareri non sono del tutto concordi...."

Consiglio caldamente di evitare formule come "a mio modesto parere", "per quanto la mia esperienza sia limitata" o cose del genere...la falsa modestia risulta soltanto fastidiosa e poco credibile.

Come fare riferimenti bibliografici nel testo

I riferimenti bibliografici (da non confondere con la bibliografia che si trova alla fine degli elaborati), possono essere fatti in nota, tradzione che è prevalsa fino a pochi anni fa, oppure tramite il sistema "autore-anno".

1) Riferimenti in nota:
- alla fine della frase si inserisce il numero di nota e poi a piè di pagina si mette l'indicazione per esteso della fonte a cui si fa riferimento

2) Sistema autore-anno:
- si inserisce direttamente nel testo, tra parentesi, il cognome dell'autore e l'anno di pubblicazione, divisi da una virgola, senza riportare il titolo della pubblicazione.

Es. I fiori sono molto belli e colorati (Tizio, 2009).
   
-  In caso si debbano citare più autori, si dividono con un punto e virgola all'interno della stessa parentesi, e vanno riportati in ordine cronologico e non alfabetico.

Es. Gli alberi crescono forti e rigogliosi (Sempronio, 1987; Caio, 1999).


- In caso si debba citare una pubblicazione di due autori: (Caio & Tizio, 1989).
- In caso si debba citare una pubblicazione di più di due autori si indica il nome del primo autore e poi la formula "et alii": (Caio et alii, 1890)

NB: La citazione fa parte del corpo del testo, quindi in caso si trovi alla fine della frase va inserita prima del punto.

Ricordate che è importantissimo che qualunque riferimento facciate nel testo (sia con il sistema "classico" sia con quello "autore-anno") deve trovare poi un riscontro nella bibliografia completa alla fine dell'elaborato.
Inoltre bisogna inserire nella sezione della bibliografia anche eventuali riferimenti a disegni, immagini, tabelle, o riferimenti riportati nelle appendici o in tavole allegate all'elaborato.

Ultimamente sta prendendo prendendo piede l'usanza di citare secondo il sistema autore-anno, che personalmente ritengo più comodo, dal momento che permette di rintracciare immediatamente l'autore cui ci si riferisce senza appesantire ulteriormente il testo con indicazioni che possono poi comodamente essere rintracciate in bibliografia; evita inoltre la ripetizione di note nel caso si citi più volte, in diverse pagine, la stessa obbligazione (cosa che può capitare spesso).
In ogni caso non c'è una regola assoluta, anche qui la scelta sta a voi e, come ripeto sempre, è consigliabile chiedere un parere al docente di riferimento.

martedì 6 dicembre 2011

Come ordinare la bibliografia

Redigere correttamente la bibliografia è un punto fondamentale per qualsiasi lavoro vi troviate a dover scrivere. Essa deve essere corretta, completa ed esaustiva.

La bibliografia si mette solitamente alla fine del testo e prima delle eventuali appendici.
Esistono differenti criteri e modalità per fare una bibliografia (in ordine cronologico, alfabetico ecc..) e per i riferimenti nel testo. Io qui vi indicherò il metodo che a me pare più comodo, ma come sempre è meglio rivolgersi al docente per sapere quali sono i criteri che lui vuole seguiate.

Per la bibliografia si va in ordine alfabetico secondo il cognome dell'autore
- per pubblicazioni di uno stesso autore e dello stesso anno, si fa seguire l'anno da una lettera in minuscolo (a, b, c...)

Es. Se bbiamo: Tizio 1980, "I Fiori", Tizio 1980 "Le foglie", Tizio 1980 "Gli alberi" andranno ordinati in questo modo:
- Tizio 1980 a, "I Fiori"
- Tizio 1980 b, "Le foglie"
- Tizio 1980 c, "Gli alberi"

- le pubblicazioni di uno stesso autore vanno inserite in ordine cronologico
- per pubblicazioni con due autori si prende come riferimento l'ordine alfabetico del primo e poi quello del secondo.

Es. Se abbiamo: Tizio e Caio, "I Fiori", Tizio e Sempronio "Le foglie", Tizio e Quellaltro "Gli alberi", si ordina in questo modo:
- Tizio e Caio, "I Fiori"
- Tizio e Quellaltro, "Gli Alberi"
- Tizio e Sempronio, " Le foglie"

- per pubblicazioni di più autori si prende come riferimento per l'ordine alfabetico il cognome del primo autore citato, e si procede come nel caso precedente.

Dopo il cognome dell'autore va inserito il nome (lettera iniziale maiuscola seguita dal punto)

Es. Tizio G., Caio S., Sempronio L.

Quindi si procede in questo modo:

Cognome e Nome, anno di pubblicazione - Titolo del libro. Casa editrice, città.

Es. Tizio G., 1980 a - I Fiori. Zanichelli, Milano

Il consiglio che posso darvi, quando vi trovate a dover redigere una bibliografia, è quello di prendere come esempio la bibliografia di un altro testo (recente!) e seguire i criteri adottati in quel caso.
Per chi si trova a dover fare bibliografie di tipo scientifico consiglio di prendere come esempio quella della rivista annuale "Preistoria Alpina", soprattutto per chi si occupa di archeologia.