Nella maggior parte degli atenei ormai i tempi per la discussione della tesi sono sempre più ridotti. Anche se le modalità variano a seconda dell'ateneo, generalmente durante la discussione viene consigliata o addirittura richiesta la preparazione di una presentazione multimediale da proiettare. Ecco alcuni consigli:
- Fate poche slides. In genere una quindicina sono più che sufficienti (considerate che ogni slide deve durare minimo un minuto, la commissione deve avere il tempo di capire cosa state presentando), altrimenti rischiate di dover stringere i tempi e far passare a velocità record le ultime
- Non mettete parti di testo, inserite invece immagini, grafici, tabelle...
evitando di mettere delle parti scritte non correrete il rischio che la commissione pensi che stiate leggendo.
Inserite comunque un titolo per ogni diapositiva e in piccolo il nome dell'immagine (es: tabella 1: rappresentazione comparativa di.../ immagine: sito archeologico della Gran Dolina, Spagna)
- Fate in modo che la vostra esposizione coincida con le immagini: la presentazione dovrebbe essere un supporto e non un impedimento (quindi ricordatevi di cambiare le slides). Scegliete delle slides significative; inserite immagini accattivanti, e ordinatele in base alla scaletta del vostro discorso (vi aiuteranno anche a tenerla a mente)
- la prima slide deve ricordare il frontespizio della vostra tesi, conterrà quindi il nome e cognome del candidato, il titolo della tesi, il nome dei relatori e l'anno accademico
- una presentazione troppo semplice rischia di apparire banale, cercate di inserire elementi dinamici (frecce colorate, immagini che compaiono in tempi diversi, strutturando le slides in vari "strati")
- attenetevi sempre al buon gusto e non esagerate: mantenete lo stesso colore di fondo per tutte le slides, evitate sfondi troppo sgargianti o pattern psichedelici, affidatevi a effetti di transizione gradevoli e non esageratamente appariscenti (power poni offre una gamma di modelli preimpostati di cui potete avvalervi senza dovervi scervellare troppo sulla grafica)
- se dovete presentare delle tavole, grafici o tabelle in verticale potete scegliere la modalità delle slides verticali al posto che orizzontali
Anche se probabilmente sarà l'ultima cosa a cui dovrete pensare, la presentazione è molto importante per quanto riguarda il giudizio della commissione. Probabilmente il vostro relatore e correlatore avranno letto la vostra tesi, ma quasi sicuramente il resto della commissione non lo avrà fatto (al massimo l'avrà sfogliata in maniera molto generica), pertanto la loro attenzione sarà concentrata sulla presentazione.
Riassumento quindi, il vostro power point dovrà essere:
1. Breve
2. Efficace ed esaustivo
3. Curato e gradevole
4. Accattivante
Un ultimo consiglio che mi sento di dare è quello di fare una prova della presentazione il giorno prima, nell'aula in cui discuterete la tesi. In genere ci si può rivolgere ai tecnici per chiedere accesso alla strumentazione delle aule, basterà poco tempo per accertarvi che la strumentazione tecnica funzioni e per vedere anche l'effetto del vostro power point: su un maxischermo sarà molto diverso rispetto al vostro computer di casa! Controllate che le scritte siano leggibili, le immagini chiare e visibili e che il vostro file abbia un'estensione compatibile con i programmi del pc che userete.
Se la vostra università mette a disposizione i propri pc, il giorno della laurea non dovrete far altro che presentarvi con una chiavetta usb (anche se avrete salvato una copia sul pc è sempre meglio averne una di scorta). Fate una copia del file e portatela con voi al momento della discussione, in caso per qualunque calamità il file originale dovesse danneggiarsi, non rimarrete "a piedi"!
Se invece dovete portare il vostro computer, visto che il desktop sarà visibile a tutti fate una bella "pulizia", in modo da evitare che compaiano per sbaglio fotografie, file o nomi di cartelle imbarazzanti!
domenica 12 febbraio 2012
lunedì 6 febbraio 2012
Errata corrige
L'errata corrige è un rimedio estremo a cui si può ricorrere quando ormai non è più possibile modificare un testo (ad esempio se avete già stampato la tesi).
Quando scrissi la mia tesi di laurea la dovetti far stampare all'ultimo minuto e mi accorsi troppo tardi di aver omesso nella bibliografia un testo che avevo consultato. Scandagliando la rete non trovai nulla che parlasse di errata corrige in tesi... non avevo idea di cosa fare. Disperata e temendo di dover far ristampare tutto (spesa non indifferente), chiamai la mia relatrice, che mi tranquillizzò e mi disse che si poteva risolvere la cosa con un'errata corrige. Spero che non accada a nessuno, ma nel caso vi troviate nella mia situazione (o dobbiate fare un'errata corrige per altri motivi) ecco come procedere.
Ovviamente sarebbe preferibile evitarlo (e quindi rileggere scrupolosamente tutto), ma in caso di estrema urgenza o necessità vi si può ricorrere.
Su un foglio bianco che andrà inserito nella prima o nell'ultima pagina del vostro lavoro si mette il titolo"errata corrige" (stampato, non fatto a mano).
Sotto si fa un elenco degli errori, inserendo la pagina, la riga, e la relativa correzione.
Esempio:
- p. 37, quinta riga, al posto di "x" inserire "y"
- a p. 45, tra "Tizio, 1980 - "Le piante" e "Caio, 1239 - Fiori" inserire "Sempronio, 1800 - Gli alberi"
Per i semplici errori di stampa non è necessaria un' errata corrige, mentre è meglio farla in caso di errori sostanziali nel testo.
Nel caso della tesi di laurea potete sempre sperare che nessuno se ne accorga...è una scelta soggettiva. Io ho preferito essere onesta e mettermi il cuore in pace piuttosto che far finta di nulla e farmi "beccare con le mani nel sacco" e correre il rischio di subire critiche per l'errore.
In ogni caso, come consiglio sempre, prima di procedere avvisate il vostro relatore e chiedete a lui consiglio su come muovervi, purtroppo non tutti potrebbero essere altrettanto disponibili e comprensivi.
Piccoli trucchi antipanico
Capita a tutti. Anche se avete studiato tanto e bene. Anche se fino a 10 minuti prima lo sapevate a memoria. Anche se siete i primi della classe. Un momento di blocco, una domanda inaspettata che manda in confusione...sono cose perfettamente normali e umane, come è umano sbagliare ma....non permettete che questo vi blocchi, e mandi a monte tutta la fatica che avete fatto!
In questo post inserisco qualche piccolo consiglio per uscire da quelle situazioni di ampasse che, a causa dell'ansia, di un lapsus o di un momentaneo vuoto di memoria, rischiano di compromettere l'esito di un esame. Ovviamente bisogna aver studiato, questi "escamotage" da soli servono a ben poco se alla base non c'è una buona preparazione.
Tutto ciò che leggerete non è frutto di chissà quali teorie psicologiche, di apprendimento o comportamentali, è semplicemente frutto dell'istinto di sopravvivenza dello studente, della mia esperienza personale (pertanto abbastanza soggettivo) e del buon senso di chi, essendoci passato, sa come ci si sente.
Ovviamente non tutti potranno condividere o ritenere utile questo post...in tal caso si accettano suggerimenti :)
1) Ansia da esame
Provare ansia è assolutamente normale, anzi, sarebbe strano il contrario, ma non dovete permettere che essa prenda il sopravvento. Lo so, certe volte avreste proprio voglia di rimanere a letto la mattina, di lasciar perdere tutto, o una volta arrivati davanti alla porta dell'aula provate l'irresistibile impulso di girare i tacchi e fare marcia indietro.
Consiglio: fatevi molto coraggio, fate un respiro profondo (o anche più di uno, a seconda delle necessità) ed entrate. Se proprio vedete che le cose vanno male nessuno vi impedirà di andarvene durante l'esame, se l'esame è scritto avete un'alta probabilità che il docente non si ricordi nemmeno di voi. Se proprio non volete fare la figura di quelli che consegnano in bianco, aspettate il momento della consegna. In questo modo rimarrete anonimi fra la folla di persone ammassate alla cattedra a consegnare i loro compiti...e se anche c'è il vostro nome sul foglio è altamente improbabile che il professore possa associarlo alla vostra faccia.
Presentatevi agli appelli (ammesso di essere sufficientemente preparati), quantomeno vi farete un'idea di come si svolga l'esame, di quali siano le domande più frequenti, le fisse del professore, quali argomenti siano particolarmente richiesti ecc... Se proprio non ve la sentite, in caso di esami orali, iscrivetevi al secondo appello e al primo andate come spettatori per ascoltare le interrogazioni degli altri, non vi sentirete sotto pressione e avrete tempo per prepararvi al meglio.
2) Aiuto, non mi ricordo più nulla!
Ebbene si, pochi minuti prima a volte si ha proprio la sensazione di non ricordare proprio niente ma...è solo un'impressione.
Consiglio: se avete studiato bene, le nozioni che vi servono sono tutte lì, dentro la vostra testa, non sono scappate da nessuna parte! Fate un piccolo elenco mentale di cosa sapete bene, cosa sapete un po' a tentoni e quello che invece proprio non riuscite a ricordare, vi aiuterà a prendere coscienza della vostra preparazione e a gestire il colloquio o la prova scritta d'esame.
3) Quel nome che proprio vi sfugge....
Può essere un nome, una data, un posto...quel dettaglio che a mente fredda ricordereste senza problemi, ma che ora, per quanto vi spremiate le meningi, non riuscite proprio a farvi venire in mente.
Consiglio: riordinate le idee, cercate un bandolo nella matassa, qualcosa a cui aggrapparvi. Se non lo trovate, siate onesti: niente panico, dite al professore che avete ben presente di cosa si tratta, ma che al momento avete un lapsus. Cercate di fargli capire che non state "bluffando", se è un artista famoso di cui vi sfugge il nome elencate anche le altre sue opere, o i particolari del suo stile e della sua vita, se è una data di una battaglia elencate gli schieramenti, le conseguenze ecc...insomma fategli capire che è soltanto quel dettaglio che al momento vi sfugge, ma che avete ben presente la situazione di insieme.
4) Il professore mi mette in soggezione (o, peggio, mi fa paura)
Sono loro che giudicano, loro che scelgono i voti, loro che hanno quel piccolo-grande potere di rovinarvi la giornata. Alcuni sono gentili e comprensivi, altri sembra facciano di tutto per essere spocchiosi e antipatici, per mettervi in imbarazzo o in difficoltà. Alcuni sono gentili e comprensivi, altri invece sembra provino una gioia sadica nel rendere la vita difficile agli studenti.
Consiglio: ricordate che anche i professori sono persone normali. Hanno delle famiglie, figli, genitori...e fanno cose normali. Per quanto sembri una banalità, immaginateli in situazioni normali, situazioni che li avvicinano a noi: la mattina appena svegli, in vestaglia e spettinati; schiacciati sull'autobus mentre lottano per timbrare il biglietto; in pantofole di peluches davanti alla tv....(si dice che gli attori, per vincere la timidezza, immaginino il pubblico in mutande...apritevi alle ipotesi più fantasiose). Può sembrare banale e stupido ma...provate e un pochino funzionerà, forse non vi farà passare la paura ma vi strapperà un sorriso.
Una volta ho visto uno d quei professoroni alquanto altezzosi farsi piccolo piccolo durante una telefonata, da cui si intuiva che la moglie lo aspettava per cena e lui era in ritardo... Anche se sono loro ad avere il coltello dalla parte del manico, ricordate che sono persone. Per quanto possano essere scortesi o antipatici non nascondono una colt sotto la cattedra, pronta a fare fuoco su di voi al minimo errore!
5) Messi alle strette
E' noto che l'arrampicata sugli specchi è uno degli sport maggiormente praticati dagli studenti, ma bisogna valutare la situazione.
Consiglio: se avete una vaga idea di quel che vi stanno chiedendo ma non riuscite a coglierne il focus, potete cercare di prendere l'argomento alla larga (il classico "girarci intorno"), dimostrando che comunque avete studiato, ed è sempre meglio che una scena muta. Se invece non avete proprio idea di che cosa si stia parlando, evitate di fare delle terribili figuracce azzardando a caso (con il rischio di peggiorare la vostra situazione); piuttosto siate onesti e ammettete che non sapete la risposta (magari evitano un lapidario: "non ne ho idea" ma preferendo qualcosa di più elegante, del tipo "al momento mi sfugge...", "ricordo di aver letto qualcosa a riguardo ma in questo momento ho un lapsus...mi spiace").
6) Battere in ritirata
Se si ha studiato, magari non alla perfezione, ma si ha comunque una preparazione sufficiente, vale sempre la pena presentarsi a un esame. Se proprio il voto non vi soddisfa, potete sempre rifiutarlo e ripresentarvi all'appello seguente.
Consiglio: se vi rendete conto che il vostro esame si sta trasformando nella sconfitta di Waterloo, e un ipotetico 18 pietosamente concesso proprio non vi andrebbe giù, fate voi la prima mossa. Senza scoppiare in lacrime o fare sceneggiate da tragedia greca, mettendo in piazza giustificazioni strappalacrime, comunicate al professore che vi siete resi conto che la vostra prova d'esame non sta andando per nulla bene, e che preferite ritirarvi e presentarvi al prossimo appello, così avrete l'opportunità per prepararlo meglio. Se il professore si è comunque dimostrato gentile e disponibile, farete bella figura se gli chiederete anche qualche consiglio su come migliorare la vostra preparazione.
In questo post inserisco qualche piccolo consiglio per uscire da quelle situazioni di ampasse che, a causa dell'ansia, di un lapsus o di un momentaneo vuoto di memoria, rischiano di compromettere l'esito di un esame. Ovviamente bisogna aver studiato, questi "escamotage" da soli servono a ben poco se alla base non c'è una buona preparazione.
Tutto ciò che leggerete non è frutto di chissà quali teorie psicologiche, di apprendimento o comportamentali, è semplicemente frutto dell'istinto di sopravvivenza dello studente, della mia esperienza personale (pertanto abbastanza soggettivo) e del buon senso di chi, essendoci passato, sa come ci si sente.
Ovviamente non tutti potranno condividere o ritenere utile questo post...in tal caso si accettano suggerimenti :)
1) Ansia da esame
Provare ansia è assolutamente normale, anzi, sarebbe strano il contrario, ma non dovete permettere che essa prenda il sopravvento. Lo so, certe volte avreste proprio voglia di rimanere a letto la mattina, di lasciar perdere tutto, o una volta arrivati davanti alla porta dell'aula provate l'irresistibile impulso di girare i tacchi e fare marcia indietro.
Consiglio: fatevi molto coraggio, fate un respiro profondo (o anche più di uno, a seconda delle necessità) ed entrate. Se proprio vedete che le cose vanno male nessuno vi impedirà di andarvene durante l'esame, se l'esame è scritto avete un'alta probabilità che il docente non si ricordi nemmeno di voi. Se proprio non volete fare la figura di quelli che consegnano in bianco, aspettate il momento della consegna. In questo modo rimarrete anonimi fra la folla di persone ammassate alla cattedra a consegnare i loro compiti...e se anche c'è il vostro nome sul foglio è altamente improbabile che il professore possa associarlo alla vostra faccia.
Presentatevi agli appelli (ammesso di essere sufficientemente preparati), quantomeno vi farete un'idea di come si svolga l'esame, di quali siano le domande più frequenti, le fisse del professore, quali argomenti siano particolarmente richiesti ecc... Se proprio non ve la sentite, in caso di esami orali, iscrivetevi al secondo appello e al primo andate come spettatori per ascoltare le interrogazioni degli altri, non vi sentirete sotto pressione e avrete tempo per prepararvi al meglio.
2) Aiuto, non mi ricordo più nulla!
Ebbene si, pochi minuti prima a volte si ha proprio la sensazione di non ricordare proprio niente ma...è solo un'impressione.
Consiglio: se avete studiato bene, le nozioni che vi servono sono tutte lì, dentro la vostra testa, non sono scappate da nessuna parte! Fate un piccolo elenco mentale di cosa sapete bene, cosa sapete un po' a tentoni e quello che invece proprio non riuscite a ricordare, vi aiuterà a prendere coscienza della vostra preparazione e a gestire il colloquio o la prova scritta d'esame.
3) Quel nome che proprio vi sfugge....
Può essere un nome, una data, un posto...quel dettaglio che a mente fredda ricordereste senza problemi, ma che ora, per quanto vi spremiate le meningi, non riuscite proprio a farvi venire in mente.
Consiglio: riordinate le idee, cercate un bandolo nella matassa, qualcosa a cui aggrapparvi. Se non lo trovate, siate onesti: niente panico, dite al professore che avete ben presente di cosa si tratta, ma che al momento avete un lapsus. Cercate di fargli capire che non state "bluffando", se è un artista famoso di cui vi sfugge il nome elencate anche le altre sue opere, o i particolari del suo stile e della sua vita, se è una data di una battaglia elencate gli schieramenti, le conseguenze ecc...insomma fategli capire che è soltanto quel dettaglio che al momento vi sfugge, ma che avete ben presente la situazione di insieme.
4) Il professore mi mette in soggezione (o, peggio, mi fa paura)
Sono loro che giudicano, loro che scelgono i voti, loro che hanno quel piccolo-grande potere di rovinarvi la giornata. Alcuni sono gentili e comprensivi, altri sembra facciano di tutto per essere spocchiosi e antipatici, per mettervi in imbarazzo o in difficoltà. Alcuni sono gentili e comprensivi, altri invece sembra provino una gioia sadica nel rendere la vita difficile agli studenti.
Consiglio: ricordate che anche i professori sono persone normali. Hanno delle famiglie, figli, genitori...e fanno cose normali. Per quanto sembri una banalità, immaginateli in situazioni normali, situazioni che li avvicinano a noi: la mattina appena svegli, in vestaglia e spettinati; schiacciati sull'autobus mentre lottano per timbrare il biglietto; in pantofole di peluches davanti alla tv....(si dice che gli attori, per vincere la timidezza, immaginino il pubblico in mutande...apritevi alle ipotesi più fantasiose). Può sembrare banale e stupido ma...provate e un pochino funzionerà, forse non vi farà passare la paura ma vi strapperà un sorriso.
Una volta ho visto uno d quei professoroni alquanto altezzosi farsi piccolo piccolo durante una telefonata, da cui si intuiva che la moglie lo aspettava per cena e lui era in ritardo... Anche se sono loro ad avere il coltello dalla parte del manico, ricordate che sono persone. Per quanto possano essere scortesi o antipatici non nascondono una colt sotto la cattedra, pronta a fare fuoco su di voi al minimo errore!
5) Messi alle strette
E' noto che l'arrampicata sugli specchi è uno degli sport maggiormente praticati dagli studenti, ma bisogna valutare la situazione.
Consiglio: se avete una vaga idea di quel che vi stanno chiedendo ma non riuscite a coglierne il focus, potete cercare di prendere l'argomento alla larga (il classico "girarci intorno"), dimostrando che comunque avete studiato, ed è sempre meglio che una scena muta. Se invece non avete proprio idea di che cosa si stia parlando, evitate di fare delle terribili figuracce azzardando a caso (con il rischio di peggiorare la vostra situazione); piuttosto siate onesti e ammettete che non sapete la risposta (magari evitano un lapidario: "non ne ho idea" ma preferendo qualcosa di più elegante, del tipo "al momento mi sfugge...", "ricordo di aver letto qualcosa a riguardo ma in questo momento ho un lapsus...mi spiace").
6) Battere in ritirata
Se si ha studiato, magari non alla perfezione, ma si ha comunque una preparazione sufficiente, vale sempre la pena presentarsi a un esame. Se proprio il voto non vi soddisfa, potete sempre rifiutarlo e ripresentarvi all'appello seguente.
Consiglio: se vi rendete conto che il vostro esame si sta trasformando nella sconfitta di Waterloo, e un ipotetico 18 pietosamente concesso proprio non vi andrebbe giù, fate voi la prima mossa. Senza scoppiare in lacrime o fare sceneggiate da tragedia greca, mettendo in piazza giustificazioni strappalacrime, comunicate al professore che vi siete resi conto che la vostra prova d'esame non sta andando per nulla bene, e che preferite ritirarvi e presentarvi al prossimo appello, così avrete l'opportunità per prepararlo meglio. Se il professore si è comunque dimostrato gentile e disponibile, farete bella figura se gli chiederete anche qualche consiglio su come migliorare la vostra preparazione.
mercoledì 1 febbraio 2012
Come calibrare le date
Chi studia archeologia sa che spesso la documentazione con cui si ha a che fare non è molto recente e spesso le pubblicazioni che si devono consultare, per quanto valide anche se datate, utilizzano sistemi di datazione diversi fra loro o obsoleti.
I moderni sistemi per la calibrazione delle date sono sicuramente più precisi di quelli usati qualche tempo fa.
Se dovete fare una tesi, inserire la date calibrate è un tocco "di raffinatezza in più", o se state studiando avere un unico parametro di datazione vi aiuterà sicuramente a non fare confusione (mentre preparavo il mio primo esame di preistoria avevo le date BC, BP o con calibrazioni strane, non facevano altro che confondermi).
Vi segnalo qui un sito dal quale eseguire le calibrazioni GRATUITAMENTE. E' molto semplice, veloce e preciso, e non dovrete scaricare programmi sul pc:
Basta registrarvi al sito (la registrazione è GRATUITA) e potrete effettuare tutte le calibrazioni che vi servono!
Inizialmente l'interfaccia che vi si presenta sembra molto complicata...non fatevi spaventare.
Per la calibrazione "base" basta inserire la data e l'intervallo di variazione ( es +/- 50) e otterrete in pochi secondi la calibrazione.
Il sito offre anche strumenti di calibrazione più complessi, personalmente non li ho mai utilizzati, ma in caso dobbiate svolgere dei lavori più dettagliati sappiate che ci sono svariate possibilità.
Esistono anche altri siti per la calibrazione delle date, a me è stato consigliato questo perché molto affidabile.
Buona calibrazione a tutti!
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